mercoledì 18 novembre 2009

Milano di novembre

Milano di novembre spinge i tram
nel grigio dei palazzi e delle nuvole.

Scintillano Natale le vetrine,
l'uomo del minibar taglia castagne
e il fumo buono si spande nell'aria.

La metropolitana senza tempo
scorre: solo i vestiti e i venditori
di ombrelli ti raccontano che è autunno.

 

Milano, Piazza della Scala

 

2008

7 commenti:

Asia ha detto...

Anche Renoir racconta l'Autunno nella sua veste migliore. Grazie Daniele. Unico tu.
asia

DolceBuba ha detto...

l'ultima strofa è risolutiva..... la vita meneghina è una corsa senza riprendere il fiato.... il tempo perde la sua identità ci si accorge di "che giorno è" solo da alcuni particolari che ci stanno intorno

DR ha detto...

Grazie, Asia.

Buba, è verissimo quello che dici: la frenesia è una caratteristica tutta milanese, il tempo scorre sempre inesorabile e solo piccoli dettagli riescono a farti inquadrare la città, dove il verde non è poi così abbondante.

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

Le prime due righe immergono nella nebbia meneghina, poi pian piano riappaiono i colori, le luci ed i profumi... è come immergersi in una realtà parallela senza tempo, goduta con la calma dei "quater pass in galeria"...
una pausa, all'affannarsi quotidiano, alla metropolitana che scorre - e con essa scorre la vita, con le sue stagioni.
Proprio un autunno da cartolina, direi.

luciana - comoinpoesia
.

DR ha detto...

Ciao, Luciana. Mi piace di tanto in tanto scrivere cartoline milanesi, è una città che suscita un rapporto di amore/odio ma che sa essere bellissima, con il passeggio in Galleria e nel Corso, con angoli antichi che si mescolano a quelli moderni... Un caffè e via, verso nuovi affari.

CT ha detto...

quando descrivi un posto,da mago che sei, riesci a farci entrare chi ti legge,mi piace Milano, ci sono stata tante volte ma sempre di fretta, non l'ho mai goduta con calma, purtroppo!

DR ha detto...

Ogni luogo ha le sue caratteristiche essenziali: basta coglierle per conoscerne l'anima. Milano d'autunno ha questa malinconia acuita dal grigiore, ma sa anche essere dolce e diventa addirittura tradizionale con l'approssimarsi del Natale.