venerdì 31 dicembre 2010

Ortensie sotto la neve

Le ortensie sotto il peso della neve
sono piegate, sfiorano il terreno
ghiacciato, gambi secchi pronti a rompersi
al colpo bianco della tramontana.

Ma presto tornerà la primavera
e i fuscelli si rialzeranno, nuove
gemme usciranno nel vento di scirocco,
le cuffie rosa dei fiori apriranno
i loro ombrelli al sereno d'estate.

Ecco l'augurio per il nuovo anno...


Fotografia © Magic Lantern Show

2010

giovedì 30 dicembre 2010

Voce dentro il sangue

Adesso che la neve ha spento i fiori
il mattino tintinna nella gola
dei bambini che innalzano un pupazzo.

Li guardi e il tuo sorriso è già di madre,
la voce che ti grida dentro il sangue
discende dai secoli, dai millenni.

La luce bianca in larghi fiocchi cade,
si incrina nello specchio dei tuoi occhi.

 

Wilhelm Alexander Meyerheim, “The village snowman”

 

2010

mercoledì 29 dicembre 2010

Brancolando

Noi che l'uno nell'altra ci perdiamo
e cerchiamo per strade sconosciute
di incontrarci e non lasciarci sviare,
ci ritroviamo nel buio - più facile
per i ciechi orizzontarsi nel già
noto, tastare appena sentimenti
collaudati, sentirsi più sicuri.
E così, brancolando, ci salviamo.


Paul Klee, “Schiffe im Dulken”

 

2010

martedì 28 dicembre 2010

Frasi

La notte prende vita dal declivio
intuìto dentro il velo della pioggia.
Le frasi si dissolvono nel buio,
sono musica che resta sospesa
un secondo in aria per poi svanire
nel turbinio di gocce dei fanali.
E il tuo dilemma si perde nel vento
come fradicio foglio di giornale.

 

Child Hassam, “Rainy night”

 

2010

lunedì 27 dicembre 2010

Adesso la felicità

Dice che adesso la felicità
è solo un atto dovuto, che rientra
dentro i parametri della statistica,
come se ti bastasse passeggiare
sulle ceneri dell'anno bruciato.

Dice che la sua tesi è suffragata
da illustri cattedratici, da clinici
di nome, che è scritto anche sul "New Scientist".
Sarà, la mia felicità è un diamante
che scintilla in un granello di sabbia.

 

Fotografia © Veritas

 

2010

domenica 26 dicembre 2010

Notte di vetro

È una notte di vetro e di cristallo,
la stagione fredda doma i tuoi boccoli
con un vezzoso cappello di lana,
gela le tue parole appena nascono.

Le stelle brillano sempre più vivide
in un cielo raschiato via dal buio.
Lontano spicca un presepe di torri
illuminate sopra le colline.

Il tuo sorriso sa di primavera.

 

Fotografia © She Knows

 

 

2010

sabato 25 dicembre 2010

Natale

L'argento e l'oro di Natale splendono
e le parole di Luca risuonano
come un monito tra alberi e presepi:
allora «non c'era posto per loro
nell'alloggio».
Lo stesso è in questi giorni
di cuori tecnologici e satelliti,
di macchine pensanti e nuovi idoli:
non c'è posto per loro nell'alloggio.

Vieni, Gesù: illumina il nostro buio.


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Fotografia © Howard Hudson



2009

venerdì 24 dicembre 2010

Favola di Natale

Lungo le strade di zucchero a velo
ogni finestra illuminata è favola
di Natale, l'inverno ne contorna
di neve la dolce felicità,
condensa gli attimi intorno alla luce.

E camminare nel chiaro mattino
è condividere questa bontà,
essere uomo tra uomini e donne
che vivono l'attesa e la speranza.


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Immagine © Wallpapers


2010

giovedì 23 dicembre 2010

Il mio regalo di Natale

Agrifoglio nei vasi e sulle porte
e sotto il vischio ricorda che devi
baciarmi con sguardo commosso e passo
lieve, magari sollevando un piede.

Le luci intermittenti lungo l'albero
danzano false come candeline,
il mio regalo di Natale è averti
qui, anche solo in una sfera di vetro.

 

neve 2 006

Fotografia © Vania

 

2001

mercoledì 22 dicembre 2010

Per Natale

Cosa posso donarti per Natale
se già hai il fuoco acceso del tramonto
e i riflessi che vibrano nel lago?

Cosa posso donarti oltre a parole
che sanno d'agrifoglio, a baci colti
sotto rametti dorati di vischio?

Cosa posso donarti per Natale?
Ti regalerò tutto il mio amore...

 

Fotografia © Chicago Weekend Fun

 

2010

martedì 21 dicembre 2010

Scacco parato

Ecco che ancora tu pari lo scacco,
frapponi fra me e te la grande borsa,
la rincorsa alle nuvole vaganti,
ti fingi intenta a catturare luci
esplose nella gioia del tramonto.

E cuci il tuo corredo di illusioni
lasciandomi le briciole del giorno
come le lanceresti verso il passero
infreddolito nel parco d'argento.
Io le raccolgo e non sono che stelle...

 

Erin Rafferty, “Red sunset”

 

2010

lunedì 20 dicembre 2010

Il gelo dell’inverno

Il sole incendia stanze al primo piano
ma scopre tutto il gelo dell'inverno
ricamato sulle erbe del campo.

Così dipinge d'arancione il fumo
che si leva dai camini, provando
a sciogliere il ghiaccio dentro i cuori.

È lotta dura, battaglia di scacchi
che si consuma in azzurre foschie.


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Fotografia © Daniele Riva


2010

domenica 19 dicembre 2010

Sulla passeggiata a mare

Il mare, il nostro mare, è proprio qui
davanti agli occhi: ora posso sentirne
anche l’odore di salso, la brezza
che soffia lieve e sa di sabbia e d’alghe.

I tre amici che ho condotto con me
li uso come un puntello a sostenere
i miei ricordi - forse io temevo
che l’emozione mi sopraffacesse.

Non ho detto di te, non ho parlato.
Sono rimasto a guardare la spiaggia,
a scherzare con Paolo, Enrico e Mario
come se tu non fossi mai esistita.

Ma tu c’eri, eri lì con me, al mio fianco
come è successo tante volte allora:
mi eri nel sangue come quella vista
e gridavi la gioia di essere lì.

 

Fotografia © DR

 

2004

sabato 18 dicembre 2010

Questa luce del mattino

Mi godo questa luce del mattino
distesa come bronzo sulla tela
dei boschi, appesa dove l'ombra scioglie
il suo nero vapore lungo il fiume.

Lentamente riemergono le cose,
riprendono possesso i loro nomi
nel bianco che sprigiona dalla diga
e accende nuvole sulla dorsale.


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Fotografia © Daniele Riva


2010

venerdì 17 dicembre 2010

Fiore cristallino

È con il sangue puntura di rosa
che ti siglo il contratto del mattino.
E tu metti da parte per l'inverno
l'educazione allegra dei gerani.

Così ci ritroviamo in fronte al gelo
a bere questa secchiata di nuvole
ridendo per il sole che ora vellica
le trine disegnate dalla brina.

Il pupazzo di neve si è già sciolto,
il foehn non ne ha lasciato neanche il naso.
Ma adesso le montagne sono chiare
e il nostro bacio è un fiore cristallino.


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Fotografia © Daniele Riva


2010

giovedì 16 dicembre 2010

L’ombra che trascorre

È l'interno di una conchiglia il cielo
e le colline alghe nere portate
a riva dalla tempesta notturna.

Il pensiero che si fa strada urla
che in qualche parte di questo universo
fiorisce il tuo sorriso nel mattino.

Ma adesso già mi chiamano al lavoro
nel covo bianco dei termosifoni:
come sempre sei l'ombra che trascorre.


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Patricia Bardes, “Rainy morning in Paris”


2010

mercoledì 15 dicembre 2010

Un film in bianco e nero

Ci guardavamo nella nebbia, cuori
infranti sotto gli archi del centro
- il tempo era soltanto filigrana,
vago rilievo come qualche guglia
del Duomo ricamata dentro il fumo.

Ed era un film in bianco e nero ormai
la nostra storia in quel teatro grigio:
le luci gialle non ci riscaldavano
né consentivano più di orientarci
lungo le strade perdute di ieri.

 

Fotografia © Nevermindfc

 

2010

martedì 14 dicembre 2010

Un lunghissimo bacio

"Non importa che non ti abbia,
non importa che non ti veda".
PEDRO SALINAS, La voce a te dovuta

Un lunghissimo bacio - quanti anni
ormai - e per tutto questo tempo è stato,
ancora dura, puro desiderio.

Un lunghissimo amore - dillo eterno
se non ti pesa troppo la parola,
adorato sul suo solido altare.

La sabbia è divenuta pietra dura,
si è fatto tronco il tenero germoglio.
Che cosa vuoi che sia la lontananza?

 

Gustav Klimt, “Der Kuss”, 1897

 

2010

lunedì 13 dicembre 2010

Raggio di sole II

Marinaio sul morbido cuscino
il raggio di sole giunto dal grigio
abbeveratoio della mattina
ondeggia tra le pieghe delle tende,
naviga a vista lungo le lenzuola.
Se cerca le tue gambe, il vecchio satiro,
è arrivato tardi o è male informato.
Deve sedersi qui con me e sognarle
camminare veloci verso un treno.




Vladimir Kush, “Bound for distant shores”

2010

domenica 12 dicembre 2010

Dove un tempo avevo le ali

“E mai ti sei sbagliata,
solo una volta, una notte
che t'invaghisti di un'ombra”.

PEDRO SALINAS, La voce a te dovuta

Il lato oscuro forse era un bicchiere
di vino rosso in cui si rispecchiavano
le luci di città e il tuo vago amore.

Quello che avevi visto in me era istinto
- io animaletto chiuso nella tana,
io chiocciola serrata dentro il guscio.

Il bagliore non era che il riflesso
dei tuoi occhi ed esplose nel fragore
di un temporale che scosse la notte.

Se guardi dove un tempo avevo le ali
ora puoi notare la cicatrice.

 

Alexander Cabanel, “Fallen angel”

 

2010

sabato 11 dicembre 2010

Ritratto

Sta seduta lì con le sue collane
e quella sua voglia di innamorarsi,
con i lunghi capelli scuri che
percorre con le dita, arricciandoli.

Il suo sguardo tenue rincorre un sogno,
la fa assomigliare ad una ragazza
famosa che spesso appare nei film.

Resta seduta lì, nudi i pensieri,
e i capelli ora liberi si sciolgono
sul seno mentre lascia che l'avvolga
una rosea nuvola di illusioni.

 

Christine Comyn, “Odalisque I”

 

1994

venerdì 10 dicembre 2010

Stalking

Sui giornali di oggi l'assassino
ha una pecetta nera sugli occhi.
La vittima ci guarda invece triste
e bionda dal rettangolino in alto.

E mi indigna la grossa linea nera:
è il segno di quella stessa giustizia
che gli ha dato libertà di uccidere.
Gli occhi della donna ci domandano
perché. Perché non l'abbiamo salvata?
Perché sono così crudeli gli uomini?


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Fotografia © Fresh Express


2010

giovedì 9 dicembre 2010

I colori della fiera

La pioggia sui colori della fiera
è una pellicola di nostalgia.
Le luminarie delle bancarelle
si specchiano sul lucido pavé.

Cammino tra montagne di dolciumi,
respiro il fumo dei caldarrostai,
l'aroma delle delizie del sud
e il tempo, il tempo non è mai passato.

I miei occhi sono occhi di bambino.


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Fotografia © Merateonline


2010

mercoledì 8 dicembre 2010

I poeti sono domande

E dunque i poeti sono domande,
dolcissimi punti interrogativi
disseminati come stelle in cielo,
fedeli che interpellano l'oracolo
e gli chiedono conto di ogni cosa.

Perché non è nel punto esclamativo,
non è nella certezza bieca, ma
è nella domanda la verità.


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Immagine © Virtual Assistance


2010

martedì 7 dicembre 2010

È la voce del tempo

È la voce del tempo che ricami
in trine e ragnatele di memorie,
un nonnulla che rivesti di carne
e di profumi, che lasci girare
nella bocca cercando sensazioni.

E la parola detta ricrea un mondo,
ricostruisce l'ultimo salotto,
il cielo grigio dietro le finestre
che già gridava a tutti e due addio.

Adesso guardi fuori e splende il sole.

 

Edward Hopper, “Room in Brooklyn”

 

2010

lunedì 6 dicembre 2010

Ogni cosa

Tu concentri l'infinito in un punto
e tu stessa rimani nel suo fondo
come luce di stella da remoti
tempi e da lontani universi giunta.

Sei l'atomo che in sé racchiude tutto,
ciò che è desiderato e chi desidera,
colui che ama e colei che è amata,
ogni cosa è in te, poesia, ogni cosa.

 

Fotografia © Sobre poema e poesia

 

 

2010

domenica 5 dicembre 2010

Il talismano dell’alba

Porto in tasca il talismano dell'alba,
il chiarore soffiato dentro i vetri
della porta affacciata sul balcone.

Come quelle castagne d'india che
qualcuno tiene contro il raffreddore
e sfrega di tanto in tanto distratto.

Il compito che gli ho affidato adesso
è di condurmi nel tuo regno, amore.

 

 
Fotografia © DR

2010

sabato 4 dicembre 2010

Il mondo è nei tuoi occhi

Il mondo è nei tuoi occhi se ne resto
estasiato e vi leggo le strade
e mi abbevero ai suoi laghi profondi,
se mi cerco tra immagini e figure.

È attraverso di te dunque che esisto,
che fuoriesco dal reame del sogno
per incarnarmi in questo presente
fatto di tegole ebbre di neve.


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Fotografia © Laauraa


2010

venerdì 3 dicembre 2010

Il contrappasso

Mattino di isole fredde nell'alba,
nastri di nuvole che il sole tinge
con il suo tocco lieve e misterioso.

Sugli aceri le ultime foglie rosse
sventolano nell'aria rugiadosa
come decorazioni di Natale.

Le conchiglie nel vaso ora mi parlano
di stagioni lontane, di remote
spiagge dove ho lasciato il tuo sorriso
accesso sull'azzurro del bikini.

E il contrappasso è la malinconia.


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Jacek Hipsz, “Mattino invernale”



2010

giovedì 2 dicembre 2010

Gelo

“Per la distruzione il ghiaccio
è anche potente
e sufficiente”.
ROBERT FROST

Spalano la neve in un cortile,
la lama ha colpi secchi contro il ghiaccio.

Fu un poeta americano a dire che
l'inferno è di gelo e non di fuoco:
quanto aveva ragione! È d'inverno
che sento maggiormente la tua assenza,
quando mi stringo nel cappotto nero
e cammino nel vento siberiano,
quando nel letto cerco la tua forma
e non trovo che il freddo del lenzuolo.

Così mi avvicino al termosifone,
acciambellato al caldo come un gatto,
e aspetto primavera, aspetto te.

 

Claude Monet, “La pie”

 

 

2001

mercoledì 1 dicembre 2010

La pioggia (Scherzo)

Mi accompagna la pioggia stamattina:
al mio fianco c'è lei, l'umido bacio,
il suo canto sommesso sull'ombrello.

Quando ci vedi arrivare a braccetto
non sei gelosa ma ridi e mi abbracci,
dici che sembro un pulcino bagnato.
Al caldo del bar parliamo di noi,
la pioggia aspetta fuori come un cane.

 

Fotografia © Pixdaus

 

2010

martedì 30 novembre 2010

All’incrociarsi dei venti

Resta nel cuore come una memoria
la traccia labile della laguna,
l'aria chiara che tagliava le reti
appese ad asciugare sugli scalmi.

Tu attendevi che qualcosa affiorasse,
che un'onda si propagasse improvvisa
dai nostri corpi e li avvolgesse ancora
ma già veniva l'alba e recideva
i sogni all'incrociarsi dei venti.


Fotografia ©  Lucy Bailey

 

2010

lunedì 29 novembre 2010

Anna che dice

Anna che dice “Guarda il mare” e ride,
poi certe frasi sembrano diverse
uscendo dalla sua bocca dipinta
d’un tenue rosa come le ciliegie
ai primi tiepidi giorni di maggio.
Anna che dice di quella sua gonna
e con gesti studiati quasi recita
la sua parte simpatica di donna,
quella sua gonna di pizzi e lustrini,
nero ed oro sul bronzo e l’incarnato.
Anna che dice e parlando s’imbroglia
incespicando su certe parole:
sembra quasi ebbra, sì, ebbra d’amore.



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1995

domenica 28 novembre 2010

Tramontana

Il dente bianco della Grigna splende
nel sole: la sua neve è giunta qui
travestita da fredda tramontana.

Anche le oche di pietra si rintanano
tra le foglie cadute, l'illusione
arancione dell'albero dei cachi.

Non bastano più neanche le fiammate
rosse degli aceri: il giardino è gelido
come il cuore di un'amante insensibile.

 

Fotografia © Chickadee Photo Art

 

2010

sabato 27 novembre 2010

Felicità

Dimmi, la felicità esiste o è solo
una giornata tirata a lucido,
un tempo levigato come un ciottolo
di fiume, un filo teso tra due estremi
di noia, insofferenza e disinganno?

Accarezzami, tienimi stretto,
lascia che ci scorra addosso la luce,
non ti curare di questi pensieri,
del mondo fuori, delle circostanze.
Felicità è il tempo strappato al nulla.

 

Fotografia © Davidde

 

2010

venerdì 26 novembre 2010

Nell’ultima luce

È quando il cielo si arrossa laggiù,
dove montagne dalle creste bianche
digradano in colline che diventano
fondali azzurri nell'ultima luce.

È quando ti siedi e resti a guardare
il crepuscolo sciogliersi nel nulla:
è allora, in quel momento così magico,
che puoi sentire il tempo fermarsi.


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Tramonto sul Resegone © Daniele Riva


2010

giovedì 25 novembre 2010

La musica di Mozart

Seguo le tue dita lungo la tastiera,
le tue dita sull'avorio, sull'ebano,
il guizzare cremisi delle unghie,
l'accavallarsi svelto delle nocche.

La musica di Mozart si diffonde
nell'aria come il profumo di un giglio:
la melodia mi riempie di dolcezza
perché sei tu, la musica sei tu.

 

Elena Filatov, “Abend fur dich”

 

2010

mercoledì 24 novembre 2010

Occhi

Seduta sul divano tagli il cielo
con le mani parlando di quel regno
che hai visitato - nuvole e castelli
e sogni come bolle di sapone
riflessi nei tuoi occhi innamorati.

Il cameriere che porta il caffè
quasi inciampa davanti alla bellezza
di quegli occhi. "Ragazzo, ti capisco:
ci sono già annegato io, un giorno".

 

Anthony Loy, “5 pm”

 

2010

martedì 23 novembre 2010

L’amore dei cigni lungo il fiume

Il cielo era una pioggia di riflessi
e scomponeva il tuo viso alla luce,
piccole onde passavano frangendo
la superficie scura dello specchio.

Insieme a te, pensavo, ero con te
e l'amore dei cigni lungo il fiume
era come quel nostro amore appena
nato, grigio batuffolo di piume.


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Fotografia © Daniele Riva


2010

lunedì 22 novembre 2010

Un immenso tulipano

Il tuo cuore è un immenso tulipano
in grado di tenere dentro sé
tutto il mondo. Vi entro di soppiatto
certe notti e lo visito aggirandomi
per le sue stanze arredate con gusto.
In una sala dove ardeva un camino
e suonava da solo un pianoforte
ho trovato appeso anche il mio ritratto.

 

Jean-Frédéric Bazille, “Lo studio dell’artista”, 1870

 

2010

domenica 21 novembre 2010

Tornando a casa

Tornando a casa, il tempo è sospeso.
Siedo su questo comodo vagone
guardando scorrere l'Italia sotto
un cielo di nuvole minacciose.
È la Campania adesso che trascorre
con le colline nere e il primo autunno,
poi verrà Roma, verranno i cipressi
toscani, la pianura bolognese.
Verrà, a tarda sera, la nostalgia.

In treno tra Napoli e Roma, 17 novembre 2010


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Roma Termini © Daniele Riva


2010

sabato 20 novembre 2010

Verso Napoli

In treno tra Roma e Napoli, 16 novembre 2010

Ho viaggiato con la pioggia e le nuvole,
le viti che si tingono di giallo,
i cipressi toscani in triste fila.

Ho viaggiato con i pini di Roma,
le periferie, gli sfasciacarrozze,
ho visto il Po, l'Arno, il Tevere biondo.

E Napoli bellissima mi aspetta
con un cielo di cirri e di meduse.

 

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Napoli, Via Chiaia © Daniele Riva


2010

venerdì 19 novembre 2010

Il mare di Napoli

Davanti a me si infrangono le ondate
sulle scogliere in larghi spruzzi bianchi.
Il mare di Napoli è ancora più
bello sotto questo cielo imbronciato.

Uno squarcio di sole indora nuvole:
lo immagino tra i vicoli sbucare
improvviso e sorprendere i colori,
le voci che si inseguono nei bassi.

Ti entra nel cuore il cuore di Napoli.


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Fotografia © Daniele Riva


2010

giovedì 18 novembre 2010

Milano in tram

Milano nel tumulto della pioggia
è grigia come il cielo di novembre
impigliatosi nelle catenarie.

Il tram percorre lento la sua strada;
seduto sulla panchina di legno
mi godo tutta quanta la poesia
di questo viaggio un po' fuori dal tempo.

Scendo quando fioriscono gli ombrelli
nel giardino di Piazza della Scala.


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Immagine © Milano Metropoli


2010

mercoledì 17 novembre 2010

Viaggiatore immobile

I biglietti di viaggio sono pronti
e già il paesaggio dietro i finestrini
scorre come un corpo di donna steso
sotto il cielo perlaceo del mattino.

Ma sono ben puntati sulla solida
tavola della scrivania i miei gomiti.
Ancora una volta a d occhi socchiusi
eccomi qui: io, viaggiatore immobile.


Rob Gonsalves, “In search of sea”


2010

martedì 16 novembre 2010

Domani sarò a Napoli

Le catenelle della pioggia legano
i pensieri - domani sarò a Napoli,
la borsa è già pronta nel corridoio.

Altro non è la cronaca di oggi,
l'odore del mare, la città stesa
tra il porto e il cielo, il sole e la passione.

Ruscella l'acqua con foga, disperde
gli uccelli di novembre - torno qui:
la stanza è fredda, Napoli è lontana.



2010

lunedì 15 novembre 2010

Ninfa

Ai capelli dorati della ninfa,
la tuta fine della danzatrice,
ho dedicato tutti i miei sguardi.

Le parole fluivano leggere,
svanivano nel pomeriggio caldo,
farfalle svolazzanti intorno a me.

La linea dell'orizzonte sbiadiva
tra case rosse e nugoli di polvere.
Quando se ne andò via, scese la sera.

 

John Atkinson Grimshaw, “Iris”

 

2008

domenica 14 novembre 2010

Ora che sei lontana

Ora che sei lontana e più nessuno
infila il tuo nome in qualche discorso
neanche per caso neanche per errore,
adesso che sei assente e sei perduta,
adesso sei interamente mia.

Così talvolta penetri nel sogno
e confondi i miei giorni e le illusioni
e giuri falso il vero e vero il falso
posando la testa sulla mia spalla
prima di andartene come un fantasma.


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Geoffrey Proud, “Voyage romantica”


2009

sabato 13 novembre 2010

Una traccia perduta sulla sabbia

Con il vestito azzurro lei veniva
verso me e la mia vita quell'estate.
Cupido con le dita smemorate
scoccò una freccia priva di futuro.

Era l'amore - lo so - il gusto acerbo
mi allega il cuore come certi frutti.
Il suo sorriso è il ricordo che serbo
come conchiglia strappata ai marosi.

Era mia, la stringevo tra le braccia
e già sapevo che stavo perdendola,
avevo in bocca ormai l'amaro addio.

Una traccia perduta sulla sabbia
ma solida come incisa sul marmo:
il primo amore rifugge l'oblio.

 

Pam Carter, “Footsteps and orange sands”

 

2006

venerdì 12 novembre 2010

A distanza

Io seguo i tuoi percorsi, li divino
nel volteggiare delle foglie gialle,
nelle scie di nebbia che al buio salgono
dai giardini spazzati dall’autunno.

Ti inseguo con la foga del segugio,
con la malizia di esperto detective
- forse dovrei comprare un impermeabile
come quelli di Colombo e Carvalho.

Resto a distanza perché temo che,
se finalmente dovessi raggiungerti,
io non saprei nemmeno riconoscerti,
trovandoti diversa dal ricordo.

 

Immagine © All OTR

 

2010