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sabato 11 aprile 2009

Augurio di Pasqua

Possa farti puro spirito, tu,
raccoglierti in te stesso per comprenderti,
sapere dove vai e da dove vieni,
superando il finito e il vuoto mondo.

E risplendere, rifulgere alla luce
bianca e forte della Resurrezione.
E possa di questa speranza farti
scudo e bastone, conchiglia perfetta
di pellegrino lungo la tua strada.




Piero della Francesca, "Resurrezione"

domenica 11 maggio 2008

Invocazione

Prendimi per mano tu, conducimi
oltre la soglia della mia speranza
- barchetta lieve lungo il verde fiume
sui riflessi dorati delle onde.

Mostrami qual è la via da seguire,
il tragitto segnato dalle stelle
anche nel buio delle notti fredde,
perché non mi smarrisca nel deserto.

Illumina i miei giorni come un sole,
riscaldami, rinsaldami lo spirito.
Quando il mio piede vacilla, sorreggimi;
sii il bastone cui forte mi bilancio.



Fotografia © Daniele Riva


2005

giovedì 8 maggio 2008

La salita

Ho risalito quegli erti pendii
cercando nella luce il tuo conforto,
un raggio di sole filtrato appena
dal fogliame ombroso dei castagni.
  
Dopo la prima curva della strada
scomparsa era la villa dei cavalli,
il contadino curvo sopra l'aglio
che avevo salutato con un cenno.

Il tuo ricordo fiammeggiava ancora,
tra i rami disegnava rosse lame,
mi parlava con voce di sirena
- la tentazione mi diceva "Cedi".

Ma io guardavo le foglie battute,
il sentiero segnato dagli zoccoli,
salivo e non guardavo, nuovo Ulisse
che aveva smarrito la nave in terra.

Non c'è stato bisogno di legarmi
né ho chiesto mi fosse versata cera
negli orecchi - io volevo sentire
quanto dicevi, sentire e resistere.

Un passo dopo l'altro, un passo ancora,
salendo come i semi di tarassaco
senza finire prigioniero mai
dei lacci bianchi delle ragnatele.

Passavano casali diroccati
e lecci, faggi e piccole sorgenti,
passavano i fiori del maggiociondolo
e i ricci abbandonati dall'autunno.

La strada serpeggiava e poi spianava
all'improvviso, mostrava paesaggi
lontani annegati nella foschia
e ponti e fiumi e paesi senza nome.

E ti sentivo, ancora ti sentivo,
nel silenzio ti sentivo: eri un rombo
che mi rifluiva nel sangue, bolliva
come l'acqua reclusa nelle dighe.

Eri il passato che si ripeteva,
eri il rimpianto che mi amareggiava,
ma se portavo il peso degli errori
avrei potuto un giorno liberarmene.

Fu quando sentii il cuculo cantare
che vidi chiaro - scorgevo la vetta.
Bizzarro sia quell'uccello crudele
a segnare il percorso, ad indicare.

C'era soltanto una croce lassù,
illuminata dal sole di maggio
- "Questo è il cammino, segui la tua via"
seppi era scritto, non c'era cartiglio.

Presi i miei domani come narcisi
e ridiscesi con passo leggero.
Guardavo i passeri lungo il tragitto
e le lucertole sdraiate al sole.

Dopo l'ultima curva ritrovai
il contadino - sembrava trascorso
un secolo, non erano che ore.
Mi salutò con un sorriso chiaro.


Fotografia © Daniele Riva


2008

lunedì 5 maggio 2008

Credo quia absurdum

Abbazia di Sant'Egidio, Fontanella
Credo quia absurdum… ecco, ora l’ho detto
su queste pietre consunte dai passi,
su queste pietre corrose dai secoli
dove la mano posò la sua croce.

Credo quia absurdum… per come la luce
attraversando l’antica monofora
disegna nel fresco dell’abbazia
un piccolo miracolo di sole.

Accolgo le parole di Agostino
le sigillo nell’antro delle labbra
- diventano soltanto pura luce
per cucire la fede e la ragione.



Fotografia © Daniele Riva


2008

mercoledì 2 aprile 2008

Totus tuus

in memoria di Sua Santità
Giovanni Paolo II (1920-2005)
Non c’era il cielo nero del Calvario
ma il buio dolce di sere d’aprile
nella notte romana illuminata
dalle fiamme di mille candele.

E lacrime e preghiere si confondono,
lo smarrimento dentro noi si insinua
come una prua che penetri nel ghiaccio.
Solo un momento… “Non abbiate paura”.

Le parole del Padre ci confortano,
ora sappiamo la sua eredità,
allontaniamo il braccio del timore
e la Sua voce risuona nel cuore.



Fotografia © RE



2005

venerdì 21 marzo 2008

Verso Pasqua

Sotto la pioggia cammino pregando
e sono parte di questo universo.

Quanti non credono al Tuo sacrificio
hanno volti più lividi del cielo.

Portano i loro passi verso il nulla
ignari del miracolo di Pasqua.

Ma io cammino pregando e Ti sento
presente nel verde di primavera.

“Perché tutto da Te, tutto per Te,
tutto in Te”
nella lettera ai Romani.

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Tiepolo, "Salita al Calvario" 

2007

giovedì 31 gennaio 2008

Come ad agosto

“La fede e la ragione sono come le due ali
  con le quali lo spirito umano s'innalza
  verso la contemplazione della verità.”

  GIOVANNI PAOLO II, Fides et Ratio
Nell’oblio ho ritrovato strade note
come diverse all’ombra della luna:
i raggi che cancellano i dettagli
danno risalto solo all‘essenziale.

Capire in fondo non è che isolare
un concetto, trovarne il primo capo
e srotolarlo - quasi fosse corda -
e districarlo fino all’altra cima.

La ragione che guida i nostri passi
non si spaventa neppure del mistero,
si accaserma, supplisce con la fede
- non crede anche chi fida nella scienza?

Così l’incognito, l’inesprimibile
appare chiaro nel lampo d’idee
un istante solo, come ad agosto
nel corso di un temporale notturno.



Fotografia © Daniele Riva

2005