giovedì 30 aprile 2009

Il bagliore di fuochi lontani

Oltrepassato il margine del tempo
- dove il bagliore di fuochi lontani
illumina vanamente i contorni
nel buio dell'universo circostante -
la memoria ritrova la sua bussola.

Ma astrai da questo presente di piogge
e di rose, di traffico e notizie
che non consolano - segui il tragitto
a ritroso, orizzontati nel nulla
dai piccoli segni che riconosci.

Ed alla fine, dove quei falò
risplendono nella notte del tempo,
riuscirai a scorgere ancora il suo viso.

 

John Atkinson Grimshaw, "The harbour flare"


2008

mercoledì 29 aprile 2009

Ricordando (29 IV -1 V 1988)

29 Aprile

E in questa uniforme di tuo soldato
con Ungaretti vado ripetendo…
Ma non avevo ancora la divisa
quel ventinove aprile ottantotto:
con i blue-jeans e il giubbetto
a quest’ora aspettavo mi chiamassero,
seduto al cinema della caserma.
Le ore passavano lente e noiose.

Calò la sera e il tempo corse via:
impronte, dati, la visita medica,
le iniezioni, lenzuola e cuscino,
e poi la branda che mi fu assegnata.

E in questa uniforme di tuo soldato
quel giorno, Italia, ti donai me stesso.

 

30 Aprile

Il sole si spalancò sulle chiome
dei tigli, verdi teste di soldati.
E dal mio sonno fui catapultato
sui pavimenti di mattoni rossi.
La luce era d’altri posti, sconosciuti.
Casa, la palladiana, era lontana.

E mi vestii delle nuove emozioni,
condividendo il mio mantello d’uomo.
Dopo pranzo trovai la città nuova
e un amico che m’indicò la strada.
Guardammo il fiume scintillare a lame
sotto l’acciaio aspro della panchina.

E saldammo il nostro patto bevendo
spuma bionda al Gasthof della stazione.

 

1° Maggio

Quell’anno era domenica la Festa
del Lavoro - primavera lussuosa
lungo il fiume, ragazze a passeggiare
sul finire degli Anni Ottanta, perse
nel languore decadente di un’epoca.

L’amico conosceva la città
e mi guidava per strade a me ignote.
Il tempo era un’incognita per noi
ma contavamo già i giorni al traguardo,
seduti tra le aiuole del centro.

Non avevamo neanche noi una meta,
come quelle ragazze colorate:
attendevamo annoiati che
la luna ci riconducesse a casa.

 

 

2006

martedì 28 aprile 2009

Nell’aria di aprile

Sono bandiere ormai le foglie verdi,
vessilli sventolanti lungo i rami.
La battaglia di primavera è vinta.

Gli uccelli rinnovano i nidi, portano
ramoscelli e steli secchi nel becco.

La vita trionfa nell'aria di aprile.

 

Foglie

2008

lunedì 27 aprile 2009

Anche tu

Anche tu ti fermerai ad osservare
le nuvole nel cielo della sera,
bianche di gas, rosse di fuoco, d’oro
come le elitre di uno scarabeo?

Anche tu ad una pompa di benzina
fisserai il muschio sopra una collina,
gli alberi in fiore della primavera?

Anche tu sentirai fischiare treni
nella notte pensando già al mattino?
Anche tu aspetterai sempre qualcosa
o qualcuno che ti cambi la vita?   

  Tramon16

1983

domenica 26 aprile 2009

Finis terrae

La terra in qualche parte finirà.
Davanti al tuo cammino si aprirà
il mare - lento digradare verso
profondità o abisso spaventoso
oltre l'ultimo costone di roccia.

Raccoglierai allora una conchiglia
o un aspro fiore viola di trifoglio
e ti fermerai a guardare lontano,
il filo tagliente dell'orizzonte.
Poi, fischiando, tornerai sui tuoi passi.


Fotografia © Pixabay

 

2009

sabato 25 aprile 2009

25 aprile

I colori del giorno li ritagli,
ne fai bandiere appese ai colonnati:
è il 25 aprile e piove forte.

La banda non è venuta a suonare
e non si abbuffa al rinfresco in Comune,
le note sono rimaste nei fiati.

Il cielo grigio non vuole discorsi
e il sindaco si arrampica su specchi
per inseguire i voti nella piazza.

I volti dei Caduti sono quelli
di ragazzi passati per la Storia:
nella pioggia sembra stiano piangendo.

 

Flags029

2005

venerdì 24 aprile 2009

Cristalliera

La tua immagine svanisce, si confonde
come l’inchiostro bagnato da lacrime
e mi lascia una forma indistinta.
Così capita tra sogno e realtà
di abbagliarsi, cadere nel sospeso
e rimanere nell’intercapedine
tra essere e ricordare - cartolina
appesa ai vetri di una cristalliera.

 

Faye Heller, “Memory of the time”


2005

giovedì 23 aprile 2009

Neve di aprile

Guardo la luce variare tra nuvole
screziate – c’è l’oro sul Resegone,
l’ultima neve riveste la Grigna.

Il vento lieve soffia bianchi petali,
li toglie dolcemente al cotogno
- adesso sembra nevichi anche qui.

 

Immagine: Photobucket

 

2008

mercoledì 22 aprile 2009

Pioggia di sera

Di questo cielo imbevuto d’assenzio,
del fluttuare veloce delle nuvole
sui seni verdi delle mie colline
gli occhi non sono mai stanchi – vi trovano
risposte come in un libro di oracoli.

Ora scende la pioggia, buona e dolce
e la malinconia siede con me,
le raganelle cantano alla sera
serenate d'amore - tu, lontana,
ascolti carovane di città
scorrere via sull'asfalto bagnato.

 Apr-Rain

 

  2009

martedì 21 aprile 2009

Mattina di caffè

Mattina di caffè e nuvole chiare,
di tram che attraversano la piazza.
Tu non arrivi dai palazzi Liberty,
da bocche della metropolitana.

La gente scorre dietro le vetrine,
i taxi bianchi, i furgoni del gas.
Tu non arriverai dalle vie aperte,
non scenderai da un'auto che si ferma.

Mattina di caffè e di sogni che
si sfogliano e diventano illusioni.
Non sei arrivata, la porta del bar
si chiude alle mie spalle, lentamente.

 

Paul Kenton, “Coffee time”

lunedì 20 aprile 2009

Strade di aprile

Seguo le strade dolci dell'aprile,
le vie odorose d'oro e di ginestre,
l'aroma azzurro e rosa dei giacinti.

Osservo il volo danzato dei passeri,
il loro cinguettare nel mattino,
l'amore che si sveglia lungo i prati.

Vivo curioso come la lucertola
che si affaccia dalla sua terracotta
e guarda il mondo con gli occhietti vispi.


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Alan Bond, "Lucertola"

domenica 19 aprile 2009

L’ostrica del ricordo

L'ostrica del ricordo si è dischiusa,
un'altra volta riversa parole
donate al vento una sera lontana:
fluttuano lievi nel nuovo passaggio.

E rivedo la tovaglia a quadretti,
le carte abbandonate sopra il tavolo.
Le mani si allacciavano, i discorsi
coltivavano fiori di speranze.

Sorrido adesso, sapendo il passato.
Quel giorno, lo chiamavamo futuro.


 
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sabato 18 aprile 2009

Piove, Gerry Mulligan

Le catenelle della pioggia scendono
sui colori di aprile, Gerry Mulligan
suona il suo sax traendone note calde
come l'abbraccio di una donna. Siedo
con il languore negli occhi e un ricordo
dalle parti del cuore - siamo mente?
Siamo solo chimica? Non puoi crederlo...

Fuori, in mezzo al verde tenero esplodono
i fiori rosa della Cornus Florida.


venerdì 17 aprile 2009

Benvenuta sera

Do il benvenuto alla sera che scende
con le sue ali di rondine e il profumo
di glicine. La accolgo sul balcone
come si riceve una vecchia amica.

Ho indossato i miei vestiti migliori
e un sorriso largo sul volto stanco.
Ecco, mi abbraccia, stampa baci caldi
sulle guance. Lontano, si disperde
il tramonto in un volo di colombe.


Fotografia: Richard Osbourne

giovedì 16 aprile 2009

Lo stelo d'erba cucca*

Lo stelo amaro dell'erba di campo
ha un gusto dolce di estati perdute.
Adesso non ho più tempo di stare
all'ombra di un robusto rovere
a osservare il migrare delle nuvole.

Ma ora qui, ritto nel mio metro e ottanta
vedo quello che vide quel bambino
e il tempo no, non è trascorso mai.
Succhio lo stelo grasso d'erba cucca
e seguo la fila delle formiche.


*Erba cucca o erba brusca: Rumex Acetosa


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(Fotografia: Thais.it)

mercoledì 15 aprile 2009

La grandezza dell'amore

Valuti la grandezza dell'amore
come se si potesse misurare,
giudichi la tristezza e l'allegria
dal volo delle rondini di aprile.

Ma non lo puoi sapere tu l'amore,
non è un pesce che nuota nella boccia
e accende di riflessi la tua stanza.

Non è un teorema dato dalla scienza,
un algoritmo che spiega la vita.

Abbandonati: lui ti troverà.


Paul Milner, "Daydream I"

martedì 14 aprile 2009

L'imboscata

Un giro di parole ritornava
e si spegneva nella sera languida.
L'estate, come la vita, era piena
di promesse, così l'anno che nasce.

Non avevi ancora detto che il tempo
fa passare l'amore, lo sopisce.
Non avevo gridato «Sii felice!»
nel mio addio disperato annullandomi.

Sulla panchina ascoltavamo il mare
lontano lamentarsi tra gli scogli.
Nell'aria l'ultima tua frase ancora
risuonava, leggera come nenia.

Avevi sussurrato al mio riguardo
che è sciocco opporsi all'amore, combatterlo.
Avrei dovuto ascoltare quei grilli:
dicevano «L'estate è tanto breve».

Invece mi arresi, soldato vigliacco,
cadendo dritto nella tua imboscata.


Trish Biddle, "Reflections III"

lunedì 13 aprile 2009

Persa nel tramonto

E tu dove sei? Persa nel tramonto
a rimirare il cielo, oltre quei monti,
sotto una cappa plumbea grandi nuvole
di rame ed un chiarore giallo a nord.
Annuncia pioggia la sera di aprile
o forse un temporale da Levante;
un cane da lontano abbaia: forse
sente ardere nell’aria la tempesta.

E tu dove sei? Persa nel tramonto,
al davanzale guardi l’Occidente
e quella luce un po’ ti intimorisce.
Piove: senti le gocce sulle foglie,
già chiudi la finestra e ti ritiri.


Howard Behrens, "Costa Brava sunset"

domenica 12 aprile 2009

Pasqua II

Il ramo di pesco tinge di rosa
il pomeriggio d'oro e cioccolato,
mentre le nuvole volano via
come in quelle giornate sulla costa,
quando le guardavamo transumare
nel cielo azzurro odoroso d'estate.

Sul tavolo la carta e le sorprese...

Adesso la sonnolenza ci prende,
è una mano che stropiccia il colletto
e ci trascina oltre il vino dolce.
Il languore ci riempie come fiaschi,
le parole si spengono nel sole
sfrigolando sui tulipani in fiore.


sabato 11 aprile 2009

Augurio di Pasqua

Possa farti puro spirito, tu,
raccoglierti in te stesso per comprenderti,
sapere dove vai e da dove vieni,
superando il finito e il vuoto mondo.

E risplendere, rifulgere alla luce
bianca e forte della Resurrezione.
E possa di questa speranza farti
scudo e bastone, conchiglia perfetta
di pellegrino lungo la tua strada.




Piero della Francesca, "Resurrezione"

venerdì 10 aprile 2009

Spoon River aquilana

"Tutti, tutti, dormono sulla collina"
EDGAR LEE MASTERS, Spoon River Anthology


I.

Nel buio tutto tremava: la terra
sembrava muoversi come fiammella
di candela, poi improvviso il boato.
Una voragine inghiottiva L'Aquila.

II.

Daniela abbracciava i suoi bambini
in una notte di brividi e scosse:
lo scudo della sua schiena di madre
non ha impietosito il cieco destino.

Giuseppe non aveva paura: al fianco
c'era la sua ragazza, la teneva
stretta prima che venisse giù il cielo:
la morte li ha voluti allacciati.

Il papà e la mamma di Anton venivano
dalla Romania a cercare i futuro
e lui - cinque mesi - lo aveva donato:
su tutti e tre montagne di detriti.

Andrea aveva tre anni e un fratellino
nel ventre della mamma - non potrà
giocare con lui, dividere i sogni:
Fuori il papà li piange disperato.

Carmelina studiava con passione:
il mondo a ventidue anni apre scenari
meravigliosi, pieni di speranza.
Li ha intravisti solo un momento.

III.

Su tutti regna il buio inesorabile:
su quasi trecento sogni e illusioni,
su quasi trecento gioie e dolori
e il vento soffia lieve sulla polvere.



clip_image001Fotografia: Libero-News

giovedì 9 aprile 2009

Seta

Rimane illesa la malinconia,
sventola alta sull'alto torrione
la vela lacera della tristezza.

Sotto le dita scivola la seta,
quando ti inarchi tu diventi mare,
l'onda risale lenta fino al cuore.

Hai spento il buio un momento solo:
nel lampo hai visto la pianura vasta,
i campi della gioia, poi più nulla.


Réné Magritte, "L'épreuve du sommeil"

mercoledì 8 aprile 2009

Abruzzo 2009

La terra è madre, la terra è matrigna.
Crudele adesso, crudele e perversa.
Le chitarre ora pendono dai muri,
da cornicioni franti nella notte
come grissini - divise a metà
non suoneranno più, mute diranno
al mondo il loro canto d'agonia.

Feroce la terra, arcigna e brutale.
Un'aguzzina con voce di tuono.
I corpi in fila sotto i verdi salici
non sanno l'angoscia dei vivi persi
nelle coperte come grigi spettri.
I sogni, le promesse, sono lì,
abbandonati tra il fango e la polvere.

7 aprile 2009


Fotografia: La Stampa

martedì 7 aprile 2009

L'Aquila, 6 aprile 2009

Con gli occhi chiusi volerò lontano.
La polvere nel naso, nei polmoni.

La notte scende, un brivido di freddo.
Ma il buio è sempre stato qui con me.

Voci soffuse, voci che si perdono
e il silenzio pesante delle pietre.

Voci nell'anima, voci che chiamano.
Mani guantate portano la luce.



Fotografia: La Stampa

lunedì 6 aprile 2009

Il bianco sogno

Bianco il tuo sogno, il bianco nel bianco
dove la femminile latitudine
si apre negli scandagli delle mappe.

Ma rosso è lo sguardo, rosso il vibrare
della passione che gonfia il respiro
e libera il tuo palpito di donna.


Pierre Farel, "Matin pour Elle"

domenica 5 aprile 2009

Puntini di sospensione

Ti penso nel tramonto, ti rivedo.
Porto negli occhi il tuo sorriso e gli occhi
guardati pochi minuti in stazione.

Andavo con le mie carte e gli occhiali,
andavi con la borsetta e i blue-jeans
e portavamo anni e intimità
tra la gente che sfilava nell'atrio.

L'amore puntini di sospensione
tra un giorno e l'altro, partenze e ritorni.


Jack Vettriano, "The runaways"

sabato 4 aprile 2009

Le luci azzurre della sera

Le luci azzurre della sera, musica
di sassofono miagola nell'aria,
l'autostrada veloce corre via.

L'ora legale illumina il crepuscolo
tra pompe di benzina e autogrill,
accende le montagne di lumini.

E la felicità è un momento dolce,
la gioia di niente che cristallizza
un istante come un insetto nell'ambra.


Edward Hopper, "Gas, 1940"

venerdì 3 aprile 2009

Mentre la gente danzava

Sfogli la vita come una cipolla:
ogni velo è un giorno o un'illusione,
una stella caduta in mezzo al prato.

E non hai fatto neanche in tempo a esprimere
un desiderio, sei rimasto immobile
nel buio a guardare il cielo e a sorridere
amaro mentre la gente danzava.

Hai socchiuso la porta e hai infilato
un altro corridoio, un'altra strada
cieca del labirinto, senza chiederti
se in fondo avresti trovato l'uscita.


Jack Vettriano, Waltzers

giovedì 2 aprile 2009

Il passato

Eccolo lì il passato: riprodotto
nel riquadro di una fotografia
- attimo di esposizione alla luce
nel quale il tempo si è cristallizzato.

E sorridi un po' timida guardando
altrove, forse dove mare e cielo
diventano indistinti e la laguna
rovescia nuvole nell'acqua scura.

Rimani quella che eri in quel mattino,
perla nell'ostrica della memoria.


clip_image002
Fotografia da "Unmasking the Goddess"

mercoledì 1 aprile 2009

Cuore blindato

Il disegno di quei nudi orizzonti
trionfa nello scafandro del mio cuore
- ricordi? cuore nuovo che ha mutato
pelle come serpe, cuore blindato
in modo da rotolare e non rompersi.

E tu adesso rinchiusa nella gabbia,
prigioniera del cuore che spezzasti.
La chiave pende al centro del mattino,
riluce in un'alba che sa di pane.


Mosaico di Greer Upton