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giovedì 18 gennaio 2018

Pomeriggio di gennaio

Basso il sole del pomeriggio muove
ombre sulle tende della cucina
- la luce disegna ricami effimeri,
li sperde come una mano dissolve
una scritta tracciata sulla sabbia.
E il momento è delizioso, in bilico
nel tempo, destinato a dileguarsi
tra i rami ancora nudi dei tigli.


Finestra

IMMAGINE DA TUMBLR


2018



martedì 15 dicembre 2015

Pomeriggio senza sole

Appari con la tua giacca di neve
in questo pomeriggio senza sole -
solo le stelle degli ipermercati
brillano sulla strada per Natale.

E improvvisamente illumini il giorno,
accendi candeline dell’Avvento,
fai sorgere un tramonto dalla tasca
- ti è bastato soltanto sorridermi.

ELABORAZIONE DI UN’IMMAGINE DA CANADA GOOSE

2015

martedì 12 marzo 2013

Un frutto nuovo

Seduto al sole gusto marzo come
un frutto nuovo - una ragnatela
si fa d'oro nella brezza leggera,
ondeggia, e in quel mare mi lascio andare,
galleggio nel pomeriggio che langue
tiepido di primavera. Verrà
il tramonto a incendiare l'Occidente,
spremerà il succo rosso di quel frutto.

 

294134

JAMES KNOWLES, “THE TRAP”

 

2013

domenica 24 aprile 2011

Pomeriggio di Pasqua

Poco dirò della Pasqua d'aprile
sonnolenta nel pallido biancore
del pomeriggio d'uova e cioccolata.

Forse delle campane che si sciolgono
a chiamare alla messa delle sei,
della brezza che soffia sui narcisi.
O del riflesso rosa del pesco
che incanta le finestre e le spalanca.

Vuoto è il sepolcro, le bende adagiate,
Cleopa e l'amico vanno verso Emmaus
e incontrano in cammino un forestiero.

“Resta con noi perché già si fa sera”.

 

Caravaggio, “La cena di Emmaus”

 

2009

domenica 10 aprile 2011

Pomeriggio di primavera

Rimango qui seduto ad osservare
la prima verde peluria dei pioppi,
la luce di primavera che inonda
il piano di legno dello scrittoio
e disegna ombre lievi sulle carte,
prismi sul fermacarte di Murano.
Il languore del primo pomeriggio
ha la dolcezza di una poesia.


image

Melissa Anne Miller, “Spring afternoon, Cambridge Street”


2011

venerdì 15 agosto 2008

Pomeriggio di Ferragosto

Caldo pomeriggio di Ferragosto,
le speranze si riaccendono - bengala
timidi in una lunga notte estiva.

Raggiungo l’equilibrio camminando
sulle spine: il segreto è andare piano,
cogliere i giorni come il buon Orazio.

Se rido, se mi indigno è salutare,
la nuova gioventù non ha di questi
scatti - inerte penzola nel vuoto.



James Durden, "Estate nel Cumberland"


2007

martedì 5 agosto 2008

Agosto

Agosto sa già d’uva e di parole
soffiate sotto il cielo del bersò.
Le mani che ramazzano le briciole
sono le stesse che scacciano mosche
e indicano laggiù i monti velati.

I pesci rossi sguazzano nell’acqua
della fontana: anch’essi all’estate
chiedono aria, con le code frustano
lo specchio che frantuma l’oleandro.
Sulla tovaglia a fiori di cerata
languono le pesche, le prugne rosse.

E mettiamo in fila queste ore lente
con i semi dell’anguria nel piatto.


Pierre Bonnard, "Tavola apparecchiata in giardino"


2008

venerdì 1 agosto 2008

Sogno pomeridiano

Il mio sogno era come una membrana,
era una bolla che mi conteneva
oltre il pomeridiano dormiveglia
con gli scuri a proteggere la quiete.

E tu vi recitavi così simile
così diversa, come fa l'attrice
quando impersona la parte: mostravi
lati di te che io non conoscevo.

Il mare barbagliava dietro noi
nell'azzurra atmosfera della darsena,
le lievi vele bianche galleggiavano
sull'apatia leziosa dell'estate.

Eri sull'ampio terrazzo dorato
e mi parlavi con voce gentile;
sul tavolino il vento rileggeva
distratto un libro abbandonato aperto.

"La tristezza di vivere..." dicevi
e ti si disegnava quel sorriso
ammaliante sul viso a confortarmi,
quel sorriso che vale una memoria.

Il sole era il riflesso della mia
anima, specchio di un candore che
più non esiste. "Ritrovarti qui..."
stavo dicendo con un tono lieto.

Quando un frastuono di vetri improvviso
mi ha ridestato, ho maledetto il camion
della raccolta differenziata:
è stato come perderti di nuovo.


Klaus Dietrich, "Pomeriggio assolato"


2001

domenica 22 giugno 2008

Pomeriggio caldo

Indovinare il gusto delle siepi
dal colore improvviso delle bacche,
dal subitaneo frullo di un passero.
E interpretare il tempo che trascorre
dal soffio del vento sulle bandiere,
da un colpo di tosse lungo la via.

Così svapora il pomeriggio caldo
come una bottiglia di birra aperta
e sparge il suo aroma sul balcone.

Sulle colline, sui monti lontani
stesi ad acquarello dalla foschia,
nell'ombra lo scoiattolo starà
aprendo già le prime pigne secche.


Fotografia © Daniele Riva


2006