Era d'estate e il sogno si versò
in strada, prese sembianze di sole
tornato a splendere dopo la pioggia.
Lei camminava come una dea, i seni
la spingevano avanti, verso me.
Il saluto scambiato era già inciso
nel tempo, era già scritto nelle stelle,
caso identificato tra miliardi
giunto a sconfiggere teorie del caos:
io e lei e l'azzurro del cielo a sancire
il nostro amore fiorito quel giorno.
Odilon Redon, “La nascita di Venere”
2011
4 commenti:
...se non è Amore questo :)
...molto molto bella davvero e bella anche la scelta della foto.
ciao Vania
Questa è la prima di una serie di poesie che vanno a costituire una specie di poema (tutte identificate dal titolo-endecasillabo)
Caro mio...la parola ENDECASILLABOLO non mi è nuova...ma mi è molto nuova.:(...:)))
ciaooo Vania
...nella foga...l'ho anche sbagliata...:))))
ciaooo...quella forse non la conosci neppure Tu.:))))
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