giovedì 1 maggio 2008

Come la rondine

Ondeggia al vento l'erba alta di maggio
e i fiori gialli del sedano matto
galleggiano formando scie dorate.
La sonnolenza è un tubare di tortore,
è l'insistito grido del cucù,
è il caldo del pullover di cotone.
Unisco i sogni, i baci ed i ricordi,
assommo prati e granelli di sabbia,
riconto cieli e chiese e nubi gialle.
La vertigine mi tiene sul ciglio,
in equilibrio instabile sul filo.
se chiudo gli occhi posso anche volare,
come la rondine, dall'altra parte.



Peter Munro, "Rondine su una bicicletta"


2006

2 commenti:

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

Possiede impeto ed insieme equilibrio slanciato, vibra d'echi intensi questa tua composizione. Quasi un quadro divisionista, che si compone poco alla volta, oservandone i piccoli particolari che fanno l'insieme.
Molto, molto bella.

DR ha detto...

Non avevo pensato al divisionismo ma, accidenti, è proprio così. È nata come un inno al ricordo - tanto per cambiare... - ed è finita con il vertiginoso volo della fantasia.