a salutare il mio povero amore,
adesso so che la felicità
non è che un piccolo cenno della mano
mentre il treno delle otto e ventidue
ti porta via su un greto di papaveri.
Le tue paure, le tue sofferenze
sono nuvole oramai spazzate via:
non so se è stato il tempo o la coscienza,
se un vento di passione ti ha guarita
ma vado più leggero se ti penso
e mi porto a tracolla il tuo saluto.
Ferdinand Hodler, "studio per Donna gioiosa", 1911
2008
3 commenti:
Originalissima, la chiusa "e mi porto a tracolla il tuo saluto"!
Luciana
http://www.comoinpoesia.com
si andava tra la folla e il saluto gioioso è stato un buon compagno ancora per ore
Toccante, profondamente intima. Quell'andar leggero del penultimo verso è cornice che esalta il tuo sentire...
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