Qui e adesso mentre il frigo borbotta
dopo che ne ho tolto l'acqua frizzante
che bevo su uno spicchio di limone
e gli uccelli cantano al maggiociondolo
giallo fiorito al limite del bosco.
Qui e adesso mentre l’ultimo numero
di Poesia si sfoglia al vento leggero
che ne mescola i versi come un Dada
e la luce del sole incendia un prisma
sullo specchio del tavolo di vetro.
Qui e adesso io ti vorrei con me...
2014
Metterti in mano il mio cuore papavero
perché con le tue dita delicate
lo sfogli - così il vento tra le messi
passa leggero baciandone i petali -
è il sogno di questo giorno di maggio,
è il desiderio di stare con te.
E se adesso, ovunque tu sia, guardassi
le tue mani, tu le ritroveresti
screziate del carminio del mio cuore.
2014
Un ampio orizzonte davanti a me,
il mare tumultuoso e solitario,
il cielo tagliato in due dai gabbiani,
la spiaggia deserta invasa dalle onde.
E questo vento che vorrebbe spingermi
via mi costringe ad ancorarmi a terra,
a considerare quale sia il mio ruolo:
sognare le stelle da un porto certo.
2014
Giocando a rimpiattino con la luna
siamo gli amanti felici di questa
notte nuova - almeno con il pensiero
che sa oltrepassare fiumi e colline
come un piccolo seme di tarassaco
e cuce cuori lontani. Affidiamo
al bacio del vento che soffia lieve
le nostre labbra, i nostri desideri.
2014
Il mare dell'alba è un merletto bianco,
ricama le sue onde sulla spiaggia
e culla leggero alghe e conchiglie.
Se la sua voce rivela segreti
è dato conoscerli solo al vento,
a chi ne parla la lingua perduta.
Fermo in piedi sulla riva la ascolto
ma solamente il mio cuore la intende.
2014
Oltrepassare i cavalli di Frisia
della memoria molte volte costa
dolore - ci si ferisce sui rostri
acuminati, si sanguina andando.
Ma è necessario per chiudere i conti,
per ritrovare il cammino perduto
e ricominciare a guardare avanti,
con il passo finalmente leggero.
2014
tra Seriate e Dalmine
Tramonta il sole lento sulla A4,
appena dopo Seriate - montagne
alzano al cielo i loro picchi calvi,
dinosauri blu al pascolo nel verde.
I prati sono pieni di papaveri,
orizzontali tele di Monet
che sbiadiscono nell’ultima luce.
Ne nasce - inattesa - una poesia.
2014
