giovedì 16 gennaio 2014

Notti di gennaio

“E conosco a un guizzo di fiamma
la forza d‘instabilità e d‘affanno
che tiene acceso il mondo nel buio”

MARIO LUZI

Sono fredde le notti di gennaio
e, alla luna, fanno bianchi i prati
e gelidi i pensieri di chi veglia.
Troppo lontana è ancora primavera,
lontana è la speranza del risveglio:
la gemma langue nel cavo del ramo.

I nomi sono simboli perduti,
i volti altrove parlano e sorridono,
anche il suo bacia altri volti, altre labbra.
Dimenticare è costruire quel ponte
che a nuovi giorni traghetti le vite,
posando pietre sul proprio passato.

E ritrovare altri segni, percorrere
strade indicate da cippi diversi,
seguire i passi che lei non lasciò.
Per approdare finalmente un giorno
a terre nuove, vergini di lei.

 

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FOTOGAFIA © GOODWP

 

2003

3 commenti:

attimiespazi ha detto...

Certi ricordi sono irrimediabilmente indimenticabili e restano lì, come tatuaggi indelebili...

- Liolucy

Vania ha detto...

"...orme sulla neve...nella vita incancellabili"
ciaoo Vania:)

DR ha detto...

Sì, il ricordo non scompare, avete ragione entrambe. Ma - si noti che questa poesia è di 11 anni fa - il tempo sa modificare le situazioni e ora posso dire, finalmente, di aver raggiunto quelle "terre nuove, vergini di lei"...