“E conosco a un guizzo di fiamma
la forza d‘instabilità e d‘affanno
che tiene acceso il mondo nel buio”
MARIO LUZI
Sono fredde le notti di gennaio
e, alla luna, fanno bianchi i prati
e gelidi i pensieri di chi veglia.
Troppo lontana è ancora primavera,
lontana è la speranza del risveglio:
la gemma langue nel cavo del ramo.
I nomi sono simboli perduti,
i volti altrove parlano e sorridono,
anche il suo bacia altri volti, altre labbra.
Dimenticare è costruire quel ponte
che a nuovi giorni traghetti le vite,
posando pietre sul proprio passato.
E ritrovare altri segni, percorrere
strade indicate da cippi diversi,
seguire i passi che lei non lasciò.
Per approdare finalmente un giorno
a terre nuove, vergini di lei.
FOTOGAFIA © GOODWP
2003
3 commenti:
Certi ricordi sono irrimediabilmente indimenticabili e restano lì, come tatuaggi indelebili...
- Liolucy
"...orme sulla neve...nella vita incancellabili"
ciaoo Vania:)
Sì, il ricordo non scompare, avete ragione entrambe. Ma - si noti che questa poesia è di 11 anni fa - il tempo sa modificare le situazioni e ora posso dire, finalmente, di aver raggiunto quelle "terre nuove, vergini di lei"...
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