Il muro ha la sua storia – ogni fessura,
ogni crepa che intarsia ragnatele,
ogni lamella scrostata dal tempo.
Quando sono tornato, non ho trovato
più la fontana del ricordo – io
ho camminato per le stesse strade
come Teseo dentro il Labirinto,
non ero io, non erano le vie
di quell’estate splendida di sole.
Quando sono tornato, non ho trovato
più riscontri nelle fotografie.
Il muro ha la sua faccia e ogni ruga
attesta il lento muoversi del tempo.
FOTOGRAFIA © ASSAF FRANK
2006
2 commenti:
...molto bella.
..il muro è sempre muro in superficie/apparenza....ma come si dice da noi ...anche i muri hanno le orecchie.
ciao Vania
i muri dividono, ma anche riparano: questo rimane lì immutabile a mostrare lo scorrere del tempo, perché anche i muri invecchiano...
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