La notte risplendeva stelle chiare
in un cielo pulito come vetro.
Giungesti tu e la tua bocca sembrava
una ferita, un taglio nella carne.
Il mio destino era peregrinare,
agognarti per mari sconosciuti,
come Ulisse cercarti, terra mia.
Giungesti tu e gridavo il mio dolore:
irraggiungibile eri alle mie mani.
Fotografia © Stock.xchng
2002
8 commenti:
si percepisce la pena per un amore inafferrabile in ogni singolo verso
l'inafferrabilità, ben detto, che non è però impossibilità
...mi crea angoscia...
comunque è molto molto bella.
ciao Vania
vorrei alleviare questo senso d'angoscia, spiegando che la poesia è stata ispirata da un sogno
:))...era d'amore...risolveva tutto.;)
...grazie. Vania
E' come le divinità, amico mio, rimane. Emozionata Asia saluta il "suo" Renoir.
Grazie, Asia, semper fidelis
E' bellissima ... si legge Amore, si legge il Desiderio, le mani che sfiorano quella Terra .. chissà se si lascerà sfiorare ......
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