C’era Vanessa Paradis nell’aria,
la voce seducente di Lolita,
nella sera di maggio dolce e triste
come un amore lontano e perduto.
L’amico canticchiava un motivetto,
le mani nelle tasche del giubbotto,
il cuore ad inseguire una chimera
tra le luci che piano si accendevano.
E allo Stadio del Ghiaccio comperammo
patate fritte per dimenticare
i nostri vent’anni e la libertà
di una sera nel grande luna-park.
Nel cielo sopra la stazione nuvole
gialle svanivano leggere come
schiuma di birra. La malinconia
sedeva con noi su quella panchina.
2002
4 commenti:
...ricordo Vanessa Paradis...:)
ciaoo Vania
la colonna sonora di quell'estate stranissima...
Il pensiero non manca di rammentare - l'estate della tua gioventù...Bella fotografia. Ciao Ami.
Ciao, Asia: erano quelle fotografie di rito che si facevano in caserma. Certi giorni il fotografo girava con la sua macchina per i viali e ci si metteva in posa con qualche amico, poi si andava a ritirare in negozio.
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