e bianchissima striava le cortecce?
Non lo saprei trovare più quel pino
alla cui ombra sostammo ansanti,
timidi della nostra giovinezza.
Arrivavi per quella strada ombrosa
con il passo molle delle ragazze
e il gemito del vento nei capelli.
L’amore fu come un lampo d’estate,
lacerò il buio delle nostre anime,
ci illuminò per pochi brevi giorni.
Ricordi il manto soffice disteso
sotto noi, la dolcezza della sabbia?
Io me lo porto addosso, sulla pelle…
Fotografia © Bellavista Lignano
2006
3 commenti:
...molto bella...si respira l'amore.
Vania
ecco olfatto e tatto che ripescano i ricordi....
mi sto rendendo conto rileggendomi che la mia è una poesia dei cinque sensi... il sesto può essere considerato il gusto del ricordo
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