Chissà dov'è finito il matto che
cantava a squarciagola per la strada...
Lacerava i pomeriggi d'estate
la lama arrugginita della voce,
la sentivi giungere da lontano,
salire di tono ed infine spegnersi
sulla provinciale, dove qualcuno
osava dargli un passaggio per Bergamo.
Ora c'è solo silenzio - sguaiato
silenzio in cui il vento con leggerezza
da assassino tortura le foglie.
THÉODORE GÉRICAULT, “L’ALIÉNÉ”
2012