lunedì 24 gennaio 2011

Riflessi mi abbacinavano gli occhi

Nello sbiancare salmastro dell'alba
raccoglievo conchiglie e riflessioni
abbandonando il suo sonno biondo
alle lenzuola rigonfie di sogni
come l'osso di seppia trasportato
a riva dall'ultima mareggiata.
Isolarsi per più appartenersi,
essere l'uno dell'altra, lasciarsi
portare come legno dai marosi.
Pensavo e respiravo l'aria secca,
riflessi mi abbacinavano gli occhi
- così anche la mia mente era abbagliata.

 

Fotografia © DR

 

2011

domenica 23 gennaio 2011

Il peso della gioventù era un sasso

Evaporava il gusto della notte,
le luci vivide del lungomare
galleggiavano nella sua aranciata,
iridavano nelle goccioline
minute del mio bicchiere di birra.
Il peso della gioventù era un sasso
posato sul declivio delle anime,
lì lo lasciammo parlando in sospeso
dei giorni del domani come se
non a noi appartenessero ma ad altri
due come noi seduti a quel tavolo.
Non sapere quel tempo ci costò.


image

Fotografia © Santino’s Bar


2011

sabato 22 gennaio 2011

Sapevano di shampoo i suoi capelli

Il neon verde tingeva la veranda,
un quarto di luna affettava il cielo
in nuvole leggere come piume.
Si dondolavano i nostri discorsi,
andavano al di là dei cruciverba,
incasellavano carte da gioco
e quelle carte erano i nostri giorni,
breve passato narrato alla notte.
Sapevano di shampoo i suoi capelli,
respiravo il verde aroma di mela
e mi chiedevo se adesso baciarla
sarebbe stato saltare nel vuoto.



Dipinto di Steve Hanks


2011

venerdì 21 gennaio 2011

Distrattamente l’oscura ragione

Seguivamo il paziente veleggiare
del vento, il corso leggero del tempo.
Il suo costume di Lastex rubava
i colori del cielo al tramonto,
i suoi occhi padroni del mio amore
mi scrutavano dentro - forse l'anima
ancora traspariva dentro i miei.
Distrattamente l'oscura ragione
si intrufolò tra noi, prese i discorsi.
Sulle sue gambe nude disegnavo
righe di sabbia e sapevo – sapeva -
che eravamo perduti, ormai divisi.

 

Fotografia © Salvador - Bahia – Brazil

 

2011

giovedì 20 gennaio 2011

Il gioco accelerato di endorfine

Le rubavano il cuore le risate
dei ragazzi con la chitarra e il bongo,
io seguivo la musica volare
nell'aria con le sue ali di libellula,
il plettro che danzava sulle corde.
Dentro di noi il rubino del tramonto
dipingeva riflessi e chiamavamo
amore quell'euforia dolce e nuova,
il gioco accelerato di endorfine.
Scese la spuma della sera, il vento
ci bruciava la pelle, bruciava
di più il bacio rimasto sulle labbra.

 

Paul Milner, “Day dream II”

 

2011

mercoledì 19 gennaio 2011

Nel tramonto di gennaio

“Una sera di nubi rosa e azzurre...”
  ATTILIO BERTOLUCCI, La capanna indiana

Con dolcezza infinita il giorno spegne
le sue braci spargendo acqua gelata
sulle braccia dei tigli, nude e nere,
protese verso un orizzonte vago
dove l'inverno continua a regnare.

Ma in quelle lande illusorie, in quei fiocchi
corallini sospesi nella luce
che lentamente si scioglie nel buio,
come chi interpreti le antiche rune
leggiamo già il nome dei fiori nuovi.


image

Fotografia © Daniele Riva


2011

martedì 18 gennaio 2011

Caso identificato tra miliardi

Era d'estate e il sogno si versò
in strada, prese sembianze di sole
tornato a splendere dopo la pioggia.
Lei camminava come una dea, i seni
la spingevano avanti, verso me.
Il saluto scambiato era già inciso
nel tempo, era già scritto nelle stelle,
caso identificato tra miliardi
giunto a sconfiggere teorie del caos:
io e lei e l'azzurro del cielo a sancire
il nostro amore fiorito quel giorno.

 

Odilon Redon, “La nascita di Venere”

 

 

2011