sabato 23 luglio 2011

Le tue poesie

Quando vivevi come un sognatore
di amori liquefatti nei tramonti
credevi che le tue poesie volassero
oltre il confine, oltre la barriera.

Adesso sai che contro quelle mura
si schiantarono, che il filo spinato
brano per brano le ha disperse al vento
e che nessun brandello si è salvato.

Ma scrivi, ancora scrivi, ancora sogni.


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Fotografia © Christina Randle


2011

6 commenti:

Vania ha detto...

..bella.

...succede...ma finchè si hanno parole nuove ...si deve scrivere da qualche parte.
ciaoo Vania

DR ha detto...

in effetti, si scrive in primo luogo per se stessi

maria cristina aschieri ha detto...

ma se poi ci leggono anche,
è meglio

DR ha detto...

questo è lampante... In effetti la poesia fa riferimento a un tempo remoto in cui scrivevo per un amore lontano. Ma anche adesso, dopo tanto tempo, l'assioma resta valido, pur passati gli anni e mutate molte cose.

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

s', Daniele - continuiamo imperterriti e sempre, a scrivere e sognare.
E' un vitale, imprescindibile, inalienabile diritto della nostra anima di poeti sognatori... ; ))

DR ha detto...

Verissimo, Luciana...