- qualche minuto seduti sul bordo
infido dell’aiuola di cemento -
per ragionare di noi e delle cose,
magari questo secolo che è nato
appena e che non ci vedrà alla fine,
disquisire d’amore e d’amicizia,
se l’uno escluda l’altra o la contenga.
Se ci sedessimo a quel tavolino
sotto la luce al neon intermittente,
forse un caffè potrebbe conciliare
il discorso - potresti fare finta
di cercare qualcosa nella borsa,
magari la trousse del trucco o le chiavi,
per evitare il mio sguardo e non dirmi
che l’amore è finito, capirei...
Ma qui in piedi, davanti al regionale
per Lecco-Sondrio-Tirano, gravati
delle consuete borse da lavoro,
rigonfie di fascicoli e di carte,
indecisi a chiarire finalmente,
sembriamo due burattini svuotati.
La segatura cosparsa sul marmo
asciugherà le lacrime represse
quando il treno fischiando partirà
e il tuo silenzio mi ferirà il cuore
come un freddo punteruolo da ghiaccio.
Fotografia © Amanda Schwengel
2001
3 commenti:
...devo dire che è molto...molto bella....e molto...molto commovente.
...la foto..??.....non avrei messo il bacio:(
ciao Vania
Vania, sulla foto hai ragione: cercavo altro... ma quello passava il convento. Puoi immaginare che i due della poesia siano quelli sullo sfondo.
..ok...immagino.:)
..ma se un giorno mi viene in mano una foto te la invio.
ciao Vania
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