dopo la pioggia la guardavi attenta:
in una goccia era riflesso il mondo,
capovolto - chissà da quali sogni
era rapito il tuo sguardo. Sbirciai
anch’io: sembrava un ampio pianerottolo
all’occhio convesso dello spioncino.
“In una goccia pensa quante cose
possono stare” dicesti, ed ancora
avvicinasti il viso alla gardenia,
“pensa che l’infinito può racchiudersi
in così poco”. E ti abbracciai forte
per sentirmi anch’io universo infinito
guardando il mondo riflesso nei tuoi occhi.
Fotografia © Public Domain Pictures
2001
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