Ti offro il mio cuore, tu abbine cura.
Non è blindato, non lo devi aprire
con costose chiavi di sicurezza,
basta che tu lo tratti con amore
e si aprirà. Piuttosto, non temere
le sue cicatrici, è che ha cambiato
pelle più volte, quando una ferita
si è fatta insopportabile: tu soffiaci
sopra e sboccerà per te come un fiore.
2016
Qui il sole brucia le pendici d'oro
del santuario, tornato come un esule
a forare il grigiore della sera.
Lì forse piove ancora e alla finestra
guarderai le catenelle d'argento
cucire il cielo e la terra monotone.
Come chi si telefona seguendo
i fusi orari, abitiamo talvolta
dentro due universi distinti.
2016
Scolpisce nuvole di rame il cielo
della sera, ne bulina le ombre,
ne trae lucidi riflessi rossi.
Ci basta questo, ci basta attendere
che incida stelle nel buio notturno,
che sparga i suoi diamanti sul velluto.
E abbracciandoci nel dolce crepuscolo
abbracciamo anche la felicità.
2016
Ripercorro le spiagge e gli ombrelloni,
le piazze con le fontane, le luci
della sera - ci sono certi luoghi
che ci permangono dentro, o per meglio
dire, ci sono certi luoghi dove,
non potendo rimanervi noi, abbiamo
lasciato un pezzo della nostra anima
come una bandierina su una mappa.
2016
C’è stato un tempo in cui credevo che
la poesia essenzialmente fosse
ricordo, memoria sedimentata.
Mi sbagliavo: la poesia è acqua
che scorre, è luce che illumina il giorno
e ne fa scaturire nuovi sogni.
Certo, è anche la voce del ricordo
che occasionalmente chiama ma
non è questo il suo fine esclusivo.
2016
a Francesco C., che ha ispirato
questi versi con i suoi
Una nuvola smarrita nel cielo
azzurro del pomeriggio di maggio,
piccola come un anello di fumo,
dolce come un bacio appena mandato.
Una nuvola nel cielo di maggio,
un anatroccolo evanescente,
leggerissimo fiore di cotone
- un minuto e svanisce nell’azzurro.
Permane il ricordo della bellezza.
2016
Ogni tramonto, ogni rosa è poesia,
ogni alba, ogni bacio, ogni primavera.
Perché la poesia è già lì, scritta
nell’aria, addormentata dentro l’anima.
Affresco dai magnifici colori,
liberato dal manto dell’intonaco,
ogni parola, miele, fiato caldo
si trasforma improvvisamente in canto.
2016
Mi intrufolo dentro le tue parole
- immaginami investigatore,
il Grissom di CSI o uno Sherlock Holmes
con berretto e mantello ottocentesco.
Indago con la mia lente fittizia,
le passo nel setaccio, le soppeso
per vedere se infine quel che resta
è davvero il principio dell’amore.
2016
Vorrei essere lì, dentro il tuo cuore,
accoccolato al caldo come un gatto,
protetto dalla dolcezza dei seni.
Vorrei essere lì, nei tuoi pensieri,
un piccolo tenerissimo assillo
che grida più forte quando è il tramonto.
Vorrei essere lì, perché tu sei
seduta al centro esatto della mia anima
a dirigere l’orchestra dell’amore.
2016
Ho costruito una città per parlare
con te, per aspettarti nei giardini
fioriti e rimanere a conversare
sulla panchina più bella del parco.
Ho costruito una città per amarti
- ha colline di sabbia e un mare azzurro
che sfiora con la sua brezza leggera
i papaveri nati sulle dune.
2016
C'è un’immagine che in questi giorni
ritorna - è il ricordo di un azzurro
cielo di maggio dove galleggiavano
delle candide nuvole di schiuma.
Quel cielo era incorniciato di tigli
e accanto sventolava una bandiera.
Era il millenovecentoottantotto
e i miei vent’anni spillarono come
una farfalla il cielo nel ricordo.
2016
Nei colori soffusi della sera
il tuo pensiero è un dolce batticuore
che forse intuisce anche la lucertola
timida rintanata dietro i vasi.
Starai lavando i piatti o forse leggi
uno dei tuoi amati libri romantici
o guardi un quiz insulso alla tivù.
Ma adesso sei qui, su questa veranda
rivolta a occidente e parli con me
e inventi l’amore mentre il sole
tramonta sulla mia ombra solitaria.
2016
La luce del tramonto si può quasi
bere in questa sera dolce di maggio
- per me è un nobile whisky nel bicchiere,
tu scegli un tè come Emily Dickinson.
Ricopre con il suo oro le foglie
dell’acero, i rami dell’araucaria.
Io vi respiro lontane memorie,
tu insegui un pensiero a me misterioso.
2016
Le parole questa sera non sono
spettri o rimasugli di memorie:
incontaminato è il panorama,
debuttante con le sue luci azzurre
specchiate dalle risaie allagate.
Lontano le Alpi stingono nel cielo
- credo di riconoscere il Cervino
in un dente più aguzzo sullo sfondo.
E tutto è così limpido nel cuore.
2016
Edward Hopper, Cape Cod morning, 1950
Washington, Smithsonian Museum
Guarda il mattino, guarda la sua luce
venire dall’oriente a risvegliare
la baia, a illuminare l’ampia sala
penetrando dallo stretto bovindo.
Guarda l’oceano ricco di spume
scintillare nel sole d'estate
- lascia che quella luce ti accarezzi
e ti faccia sua come fa un amante.
2016
Questa voce d’amore costruisce
sogni, vede il futuro in una sfera
di cristallo, sa leggere il domani
nelle foglie di tè, interpretare
segni come un antico vaticinio.
Io e te siamo gli àuguri, la Sibilla.
Io e te siamo il nostro sogno futuro.
2016
Hai sciolto il nastro e lasciato i capelli
liberi come onde sulle spalle:
è un gesto che giunge dalla memoria,
un ciottolo lanciato nello stagno
del ricordo - per un istante l'acqua
si apre nell'occhio creato dal sasso,
poi torna subito a intorbidarsi.
Eppure, in quell'immagine, piovuta
da qualche lontana sera di giugno,
soffia il vento della felicità.
2016
Danzeremo alla luce della sera
- i fiori appassiranno dentro il vaso,
il tè scintillerà nelle tazzine.
Il crepuscolo batterà veloci
le sue ali, piccolo colibrì
sceso a portarci la felicità.
Ci inebrieremo di noi in quel futuro
avvolto nell’incanto dell’amore.
2016
Il ricordo è un caleidoscopio
di dettagli, relitti casualmente
sopravvissuti al naufragio del tempo,
ossi di seppia e conchiglie portati
sulla battigia dalla mareggiata
della memoria. Ricostruire è arduo:
il mosaico non risulta completo
se sono troppe tessere a mancare.
2016
In un libro di poesie d’amore
cerco le tue collane e il gusto estetico
con cui le abbini agli abiti eleganti,
cerco la luce che accende i tuoi occhi,
i gesti che spalancano il cielo,
la tua voce e il tono con cui mi parli,
cerco la bocca e i baci appassionati.
In poche parole, io cerco te.
2016
Questo amore è come un raggio di sole,
di quelli che spalancano il mattino
in un soffio di luce tra le ombre.
È di esso che viviamo, del suo chiaro
e cristallino nutrimento, fiori
che sbocciano di continuo al suo tocco.
È in esso che viviamo, nel suo mondo
dorato che con i baci ci sazia
e che dei suoi baci ci dà fame.
2016
L’azzurro è ritornato lindo e terso,
passato il temporale della notte.
Marte e Venere ora riconciliati
giacciono a letto, stremati d’amore.
Come quando si posa infine il fumo
e si riesce a scorgere più lontano,
dalla veranda guardiamo oltre i colli
e leggiamo anche dentro di noi.
2016
Mi aggiro in quella che fu la tua camera:
gli specchi riflettono la tua assenza,
parlano ancora di te il letto deserto,
quelle boccette di profumo in fila
sulla vetrata del mobile - ho
passato il panno, levato la polvere
come spesso amavi fare tu, mamma.
Mi sento come quei riquadri vuoti
sotto ogni bottiglia, là dove il tempo
non ha potuto posare il pulviscolo.
2016
Di questa nostalgia del futuro
facciamo un manto di felicità
- il fremito dolce che ci attraversa
è amore o il profumo dei lillà?
Tu sai che la luce finta delle stelle
incanta i menestrelli - questo tempo
che non è più ma che ancora non è,
questo presente in cui noi siamo immersi.
2016
Il sole rosso delle otto di sera
precipita leggero oltre le case
in un frusciante volare di gazze
- l’estasi del tramonto si rinnova
ammantandosi del verde rigoglio
dei pioppi e riporta le memorie
di un maggio oramai lontano e perduto.
Allora la luce cadeva rossa
su un vasto piazzale dove garriva
tra il polline lanoso una bandiera.
2016
Ti inseguo come si insegue un sogno,
la luce delle stelle che balena
nel lampeggiare breve delle lucciole
e accende la notte di illusioni.
Quella magia dolcissima aleggia
sospesa, leggera come il filo
di una ragnatela e ugualmente
tanto forte da resistere al tempo.
2016
La felicità è un sapore improvviso,
un bagliore di meraviglia sorto
del tutto inatteso dall’ombra solita.
Una luce che ha il gusto del mattino
in cui ti sorprende la primavera
con il suo verde sotto un cielo azzurro.
O lo scoprire in un rosso tramonto
che finalmente ami e sei amato.
2016
“Anche un viaggio di mille miglia
comincia con un passo”.
LAOZI, Tao-Te-Ching
Le sette del mattino, canta il cuculo
a un cielo incerto - il grigio delle nuvole
si intona a meraviglia con l'azzurro
degli iris. Sorseggiamo caffè,
oramai pronti a partire per la gita.
La frenesia del viaggio è dentro noi,
la dolce euforia di chi si incammina
e compie il primo di svariati passi.
2016
In questo giorno di antiche memorie
rivivo anche i minuti - imbalsamati
ricordi che passo in rassegna, esposti
in un’ala apposita del museo.
Volavano i treni nella pianura
verde di aprile e poi si inerpicavano
tra i meleti - gli anni sono trascorsi
ma l’emozione resta ancora viva.
Quel giorno della mia vita ha il fascino
di un vecchio film, dolce e triste al contempo.
2016
“Solo per pochi istanti ci si incontra”.
ALEKSANDR BLOK
Come chi nella sua valigia porta
cattedrali e sogni e una mappa logora,
viaggiamo questo amore passo a passo
percorrendo incontri e telefonate
dividendo i letti e le colazioni.
Ci aspettiamo nelle stazioni, pronti
a far nevicare fiocchi di baci
e a ripartire verso altri crepuscoli.
2016
