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mercoledì 23 febbraio 2022

La cosa stessa

“…Que mi palabra
   sea la cosa misma”.
   JUAN RAMÓN JIMÉNEZ
Vivere è molto più che respirare,
è averti nell’anima e sentirti
una parte di me, gioire e smaniare
e provare il desiderio di dirti

ogni cosa del mondo, rapportare
ad esso la tua figura, scoprirti
anche nel minimo particolare
e di fronte all’universo avvertirti

presente vibrazione sotto pelle,
tremito che percorre pietra e fiori,
mari e monti, passioni e fantasia,

tu luce che promani dalle stelle
tu che dal nulla accendi i bagliori
tu dolce musica della poesia.



FOTOGRAFIA © WALLPAPER CAVE

2022

mercoledì 4 luglio 2018

Un’altra sera d’estate

Una giornata uguale all’altra”.
ATTILIO BERTOLUCCI, La capanna indiana

I fuochi d’artificio dei castagni
esplodono nel verde della sera,
la brezza torna a soffiare leggera
accarezzando le case dei ragni.

Adesso sogni bandiere sui bagni
del lungomare, l’azzurra costiera
oltre gli ombrelloni in lunga schiera,
il sale che ti lambisce i calcagni.

È il gusto di ogni sera d’estate,
ma hai solo la menta del mojito,
la luna che tra poco salirà

a issare la sua faccia sulle grate,
sull’assidua ripetitività
dei giorni, sul loro continuo rito.


Mojito

PATRICIA AWAPARA, “MOJITO”


2018

martedì 15 marzo 2016

Scorre il fiume

“Né il tempo andato
  né gli amori tornano”.

  GUILLAUME APOLLINAIRE

Scorre tranquilla l’acqua sotto i ponti
- costeggio il fiume con il suo riflesso
di cielo dove le nuvole e i monti
si sposano con il bruno sommesso.

Così è la vita, così nei tramonti
scintillano gli amori nello stesso
fluire del tempo - così tu racconti
di quello che nel giorno ti è successo.

Siamo immersi nel suo continuo corso
simili a quei riflessi che trasporta
quest’acqua in un perenne movimento.

Lo strillo di un gabbiano mi riporta
qui, distoglie dall’intimo discorso.
E continua il fiume a scorrere, lento.

 

Adda

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

 

2016

domenica 10 gennaio 2016

Il sole che attraversa il fermacarte

“Come quando da l‘acqua o da lo specchio
  salta lo raggio a l‘opposita parte.”
  DANTE ALIGHIERI, Purgatorio, XV

Il sole che attraversa il fermacarte
dipinge frange iridate sul legno.
Vivere, ricordare, è un po’ quest’arte
nascosta, questo invisibile segno

che si palesa per un atto esterno.
il gesto che ridesta una memoria
è come il bucaneve dell’inverno,
la dolce, meravigliosa vittoria

del sogno sulla realtà, è l’illusione
che all’improvviso diventa speranza.
E guardo quei colori con il cuore

gonfio di gioia: quel raggio che danza
forando nubi come un aquilone
ha la forza possente dell’amore.

 

Prisma

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

 

2007

giovedì 25 aprile 2013

Achab

“Là, là di nuovo! Laggiù salta!”
HERMANN MELVILLE, Moby Dick, LIX

Come chi aspetta seduto sul molo
eccomi lì, senza canna da pesca,
senza secchiello, senza niente - solo,
usando il tuo ricordo come esca.

Il pesce che sto cercando è creatura
mostruosa, si divora stelle e giorni
con quella vorace dentatura,
tende imboscate agli incontri e ai ritorni.

Sulle sue squame fredde si riversa
l’onda azzurrina della nostalgia
e come lente distorce il passato.

Così su questo pontile assolato
siedo e aspetto quella bestia perversa,
armato della mia malinconia.

 

25404

WINSLOW HOMER, “FOG WARNING”

 

2007

venerdì 15 marzo 2013

Da solo e sognante

“Sento, e il rimpianto ha fede.”
FERNANDO PESSOA

Vivo del mio nulla, dei miei tesori
gelosamente nascosti, racchiuso
come un paguro dentro antichi amori
dei quali restano gusci in disuso.

E mi emoziono trovando sapori
perduti dentro un ricordo confuso
o restituendo remoti fulgori
agli oggetti di un tempo ormai concluso.

Quando in cielo si accendono i tramonti
rimango a lungo, da solo e sognante,
a guardare i colori mescolarsi,

cadere sulla corona dei monti:
è l’ora in cui i rimpianti sanno farsi
pungenti e tu ritorni a me, raggiante.

 

258726 (1)

WENDY PUERTO, “AFRICA IS SLEEPING”

 

2004

mercoledì 9 gennaio 2013

La polvere degli anni

“Il ricordo impera ugualmente.”
MARIO LUZI

A quale porto mi conduce l’onda
spumosa e bianca della meraviglia?
In quale molo ora sosta alla fonda
il mio ricordo dalla lunga chiglia?

Più facile seguire il tuo percorso,
rincorrere le impronte dei tuoi passi
sulle assi di un pontile o dentro un corso
gremito, con il metodo e con la prassi.

Ma rivedere i luoghi e ricordare
mezzogiorni diversi e disinganni
lascia nel cuore un piccolo rimpianto.

Quando dietro la curva appare il mare
il tempo si rovescia come un guanto
e ne cade la polvere degli anni.

 

EDWARD HOPPER, “ROOMS BY THE SEA”

 

2004

mercoledì 26 ottobre 2011

Nel tramonto

“Chi trema con tutto il cuore
nell'ultima sera non sa
che dirti amore laggiù”.
ALFONSO GATTO, Sera sul lago

Nel tramonto la mia ombra solitaria
si stagliava allungata sul terreno.
Eri lontana tu, un gesto nell'aria
a indicare laggiù, nell'est sereno.

Vivevi un'altra stagione, contraria
ai miei sogni, distante ore di treno.
Guardavo in cielo la magia incendiaria
e la nostalgia versava veleno.

Non riuscivo a staccarmi dalla sera
di primavera, ne ero attratto come
particella di ferro da un magnete.

Rimirare l'ardere della sfera,
sussurrare nell'arancio il tuo nome
bastava ad alleviare la mia sete.

 

PAM CARTER, “SUNSET AND FLIGHT”

 

2008

lunedì 15 agosto 2011

Lentezza d’estate

"Un luogo così dolce."
ATTILIO BERTOLUCCI,
La capanna indiana

Assumi la lentezza come stile
di vita adesso che l'ozio d'estate
fiorisce come un cardo sul pontile
e il sole picchia sulle assi gonfiate.

Lascia che ti sfiori il vento sottile
- così il papavero tra le seccate
messi abbandona il suo capo gentile,
così il tiglio si dona alle folate.

Nella canicola di agosto il tempo
ristagna: non è mollezza il poltrire
ma un tranquillo dolcissimo riposo.

Agguanta quel suo avanzare pastoso,
godine il gusto, per poterne fruire
nella neve d'inverno, a suo tempo.

 

Immagine © Evergreene Painting Studios

 

2008

mercoledì 3 agosto 2011

Abbaglio

“L'esperienza significa sempre qualcosa di  sgradevole, che s'oppone all'incanto e             all'innocenza delle illusioni”.                          
JOSEPH CONRAD; La linea d’ombra

Ho sbagliato per troppa gioventù
- lo dico adesso che ho il vano bagaglio
dell’esperienza, adesso che ahimè tu
sei perduta e mi acceca questo abbaglio

tanto che non mi riesce neanche più
volgermi indietro ed individuarti...
Si invecchia, sai, e si muta schiavitù:
l’esuberanza si stempera in parti

sempre più diluite, si disfà
nelle paludi della riflessione.
Trasbordo nelle regioni del sogno

dove quello che fu e ciò che sarà
non si distinguono e non c’è bisogno
nemmeno di aspettarti sul balcone.


Fotografia © DR

2007

martedì 2 agosto 2011

Pineta

“Ah vastità di pini, rumore
  d'onde che si  frangono.”

  PABLO NERUDA, 20 canzoni d’amore

Quando sono tornato erano là
gli alti pini di mare - erano ancora
là, sparsi per le vie della città
- una norma comunale tuttora

proibisce di abbatterli, li trovi
abbracciati alle nuove costruzioni.
Quando sono tornato erano nuovi
i negozi, nuove le emozioni

ma respirando l’aria di pineta
che si mischiava al sentore di mare
ho cancellato il tempo all’improvviso

e con i miei occhi miopi di poeta
in quella strada che portava al mare
ho rivisto splendere il tuo sorriso.


image
FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

2007

lunedì 1 agosto 2011

Estate II

"Ascolta i palpiti dello spazio
i passi della stagione in estro
sulle braci dell’anno.”
OCTAVIO PAZ, Le armi dell’estate
Ancora canta il cuculo lontano
- come certe memorie che riemergono,
insistenti cicale in mezzo al grano
o indefinite voci in un albergo.

Ma l’estate già brucia gli sterrati
e i temporali hanno lasciato vuote
nei campi isole di steli schiantati,
le messi sono pronte per le ruote.

Papaveri sbiadiscono nel prato
e il merlo vola a beccare tra l’erba:
se verrà la pioggia, lo troverà

già sazio nel suo nido riparato.
La ragazza con il vestito a pois
si siederà a riempire cruciverba.
 

FOTOGRAFIA © BLOGLOVIN

2007

martedì 26 luglio 2011

Alba d’oro

“A volte mi alzo all‘alba e persino
  la mia anima è umida.”
  PABLO NERUDA, 20 poesie d’amore
Qui le rughe del mare sono fiori
di vento e sbocciano in un’alba d’oro.
Le nuvole nel cielo hanno i colori
splendenti e preziosi del bucintoro.
Su questa spiaggia umida e deserta
il tuo ricordo è un compagno fedele,
mi replica ossequioso la tua offerta
con fare levantino e occhio di miele.
Non sa che il tempo è un’acuta mannaia
e fa dei sogni strame, di speranze
una strage continua e impunita.
Non sa che quando osservo questa baia
ridestarsi nell’alba è la mia vita
che rimpiango, non vaghe rimembranze.


Fotografia © Daniele Riva

2006

venerdì 4 giugno 2010

Se ti dimentico

“In questo mondo ove dimentichiamo,
  ombre siamo di chi siamo”.

  FERNANDO PESSOA

Se ti dimentico, allora tu sei
mia e ti possiedo come non ti ho mai
avuta, ti ho per come ti vorrei,
per come tu non sei né mai sarai.

È nell'oblio, nel rimpianto che torni
con un'indeterminata vaghezza,
con il languore che hanno certi giorni
quando il tramonto giunge, la dolcezza

infinita che lacera il crepuscolo
lasciandovi ferite rosso sangue.
Dimenticata, sì che tu sei mia:

sei il piacere che dà il massaggio al muscolo
contratto, sei l'alone di magia
che ti sorprende lasciandoti esangue.


 image

Edward Munch, “Sogno di una notte d’estate”


1999

domenica 17 maggio 2009

Sirena

"Memoria velata di rosei coralli".
ALFONSO GATTO, Sirena

Il tuo canto mi avvolge e mi carezza,
con la sua voce di mare mi avvince.
Ha la freschezza lieve della brezza
e il sentore di lontane province.

Nel suo tremolo scorgo la purezza
dell'acqua ed il furore della lince.
Nel vibrato io sento la dolcezza
dell'amore e la forza di chi vince.

Legato all'albero di questa vita
io non ti seguirò. Alla tua lusinga
non cederò, ma ti confinerò

nel sogno, Sirena dalla squisita
voce, e come chi sulla spiaggia stringa
sabbia tra le mani, mi sveglierò.

 

Edward John Poynter, “The Syren”

 

2009

lunedì 23 febbraio 2009

Vento di febbraio

"Febbraio è sbarazzino".
VINCENZO CARDARELLI

Il vento di febbraio porta via
le foglie secche e brulle dell'inverno,
l'ultimo quarto di malinconia
poggiato tra le scapole e lo sterno.

Si infila prepotente nella via
per sollevare un vortice d'inferno,
coriandoli, nastrini ed allegria,
infuria e spazza i monti, padreterno

assiso sul più piccolo dei troni.
Spalanca gli usci, strapazza le piante,
fa risuonare i lacci dei tendoni.

E sbatacchia sui loro perni le ante,
si diverte a fischiare alla ringhiera:
è freddo ma ha già in sé la primavera.


Bartolomeo Pinelli, "Carnevale a Roma", 1816

giovedì 8 gennaio 2009

Augurio di gennaio

“Come il destino tra la mano e il fiore.”
  CRISTINA CAMPO
Aspetto il tuo sorriso in una via
come un refolo di vento, una luce
che ai rami raschi la malinconia.
Il sole dell’inverno ti conduce

a me in un giorno di monti lontani
nel primo pomeriggio. Dalla neve
discende l’aria fredda che i gabbiani
si portano al nido nel giorno breve.

Nessun incontro, nessuna parola:
soltanto l’attimo fuggito al volo
nel lieto sventolio del tuo cappotto.

E l’anno dolcemente mi consola
con questo augurio di gennaio, solo
un’immagine che il caso ha prodotto.


Ernst Ludwig Kirchner, "Berliner Strassenzene"

2005

domenica 23 novembre 2008

Poesia per Alessandra

“Non è che commedia la vita e gioco.
O lasci la saggezza e impari il gioco
o sopporti i dolori.”

PALLADA, Antologia Palatina, X-72

La donna triste che guarda dal ponte
sa che i pensieri sono fiori bianchi
che l’acqua un giorno ha strappato alla fonte
e che presto arriveranno ai paranchi.

Ma quando guarda il sole all’orizzonte
con la dolcezza dei grandi occhi stanchi
riconosce nei suoi passi le impronte
labili della memoria, gli ammanchi.

La nostalgia è una vertigine densa
che il gorgo degli anni trascina a fondo,
non è sughero ma duro pavé.

La donna bionda che osserva e pensa
un tempo voleva cambiare il mondo.
E non ha saputo cambiare me…


Fotografia © Min An/Pexels


2008

mercoledì 17 settembre 2008

Tarda estate

"Rosso ruggine e grigio cenerino."
ANTONIO MACHADO, Soledades, LVI
Canta alla tarda estate la cicala,
ignara delle nubi che si addensano
su montagne e colline come gala
nefasta di medusa. Si condensano

le nebbie mattutine sopra i fiumi,
sopra i laghi di questa dolce Brianza:
eccoli lì sopra i colli, tra i fumi
levati dalle stoppie, quasi danzano

nel vento che soffia fresco e cattivo,
fusi con il sentore della pioggia
reclusa negli oscuri nembi. Tace

adesso la cicala e un merlo schivo
sul melo vigila il cielo di brace
dal ramo infido dove il nido poggia.


Darko Topalski, "Alba sul fiume"


1999

giovedì 11 settembre 2008

Viaggiatore in un ricordo lacero

“In un tempo che non balza né affonda.”
  ALESSANDRO PARRONCHI, Lido
Attraverso la porta che conduce
a mondi inesplorati che di te
parlano come rifulge una luce
nello specchio annebbiato di un caffè.

Mi chiedo se è un riflesso che traluce
o un’ombra scivolata sul pavé,
non so decidere se sia più truce
soprassedere e scacciarti da me

o seguire l’impulso di cercarti,
viaggiatore in un ricordo lacero:
e se fa troppo male abbandonarti

perderti sarebbe anche doloroso.
In questo dubbio da sempre mi macero,
resto vivo in questo giro vizioso.


Fotografia © Hulton Collection


2007