Era d'estate e il sogno si versò
in strada, prese sembianze di sole
tornato a splendere dopo la pioggia.
Lei camminava come una dea, i seni
la spingevano avanti, verso me.
Il saluto scambiato era già inciso
nel tempo, era già scritto nelle stelle,
caso identificato tra miliardi
giunto a sconfiggere teorie del caos:
io e lei e l'azzurro del cielo a sancire
il nostro amore fiorito quel giorno.
Odilon Redon, “La nascita di Venere”
2011