da quella afosa mattina di luglio
che tra le meraviglie veneziane
mi battezzò poeta di nostalgia.
E quante donne ho messo poi in bottiglia,
quanti tramonti ho bevuto d'un fiato
per non sentire la mia solitudine.
Sono appassiti i miei fiori donati,
sono seccate le lacrime calde
ma ogni emozione l'ho trascritta in blu:
ora s'è fatta d'inchiostro e memoria.