Forse perché raccoglievo conchiglie
– ho sempre amato ritrarre la mano
sporca di sabbia umida, il tesoro
stretto fra le dita, odore di salso.
Avvicinarti, stringerti al mio petto
è stato simile procedimento
– era identica la meraviglia
ai miei occhi ingenui di bambino.
Il tuo ricordo adesso è la conchiglia,
un guscio iridescente e fiammeggiante,
la madreperla di tutta una vita.
Una conchiglia, quello che rimane.
Una conchiglia, ovvero un guscio vuoto.
FOTOGRAFIA © MONTSE
2006
3 commenti:
...ecco l'"effetto conchiglia"...sia foto che poesia.:)
...bel "rumoroso" ricordo.
ciaoo Vania
il soffio del vento, il suono del mare, la voce del passato...
Malinconicamente bella "con la sua voce del passato".
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