La panchina che quel giorno lasciammo
fu santuario d'amore e muta alcova
- intorno il parco ardeva e cinguettava
e la sua polvere di tufo alzava
nuvole nel cristallo dell'estate.
Così mi piace pensare che altri
dopo di noi abbiano sacrificato
al dio dei baci sopra quell'altare
di ferro e d'alluminio verniciato
facendo rivivere il nostro amore.
ELABORAZIONE GRAFICA © DANIELE RIVA
2011
4 commenti:
versi che sanno d'amore vissuto fino in fondo e rimasto nel tempo sotto una qualche forma...
bellissima l'immagine, complimenti!
buona domenica
Bella, arriva dentro.
...un sentimento.
ciaooo Vania
L'amore è speranza
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