Lo sai che insieme guarderemo il mare,
lo sai che un giorno balleremo insieme
un valzer alla radio in cucina.
Lo sai che siederemo sopra panchine
d'autunno abbracciati per superare
la malinconia di foglie secche.
Lo sai, come del resto lo so io:
l'abbiamo marchiato a vivo sull'anima.
2018
L'odore della nebbia dentro il naso,
andiamo nel mattino di novembre
come acrobati sul filo - quel vuoto
che ci spaventa è assorbito dal nulla,
anche il vapore sembra inesistente
eppure ha inzuppato le nostre giacche
e riempito di perle le ragnatele.
2018
Nasco nei tuoi occhi e in questo sole
che tinge i pioppi dell’oro d’autunno
Le parole non servono, inutili
orpelli abbandonati nella notte
dopo l’ultimo abbraccio - chi si ama
si capisce da uno sguardo, da un piccolo
levarsi della luce dentro le iridi.
2018
Escono cuoricini dal caffè
da questo saluto mattutino,
si elevano nell’aria come aroma
- fuori la luna ancora galleggia
nello stagno inondato dall’alba.
Qui, a questo tavolo della cucina,
invece splende il sole dell’amore,
la nostra quotidiana speranza.
2018
Scorro come va il fiume, lento o rapido
secondo conformazioni geologiche,
livello e corrente, scorro talora
gonfio e impetuoso, pieno di passione
talora placido come abitudine
consolidata, tranquilla routine.
Sono la pienezza, sono l'amore.
2018
Gru come dinosauri e macchinari
che sfornavano maglie jacquard come
sfoglie e scale e saloni e corridoi…
Ma io ero con mamma e la nonna, e il nonno
mi portava in spalletta per la Fiera.
Su quell’album di foto un giorno scrissi
“Giorni felici” - allora fronteggiavo
forse qualche fantasma, adesso invece
mi lascio invadere dal gusto dolce,
dallo zucchero della nostalgia.
2018
In un sogno di aquiloni che volano
tutto il nostro futuro - lascia stare
interpretazioni freudiane, guarda
soltanto il cielo d'ovatta imbeversi
del mare. Non senti il vento leggero
sulla pelle, non annusi nell'aria
iodio e sale, non odi quel cantare
di onde sul ritmo dei nostri respiri?
2018
