Così, adesso che l’alba sveglia i nidi
e trafigge le rose nel giardino
e il sole ridipinge serpentine
sul mare candido delle lenzuola,
tu sei il paesaggio, tu sei quella spiaggia
da cui salpo e a cui ogni volta ritorno,
tu sei l’unica strada che percorro,
la rotta del mattino e della sera.
2014
Io sono un sognatore, un utopista,
io sono un inguaribile romantico,
sono un poeta e perciò visionario
come da definizione aforistica.
Ma ricordate: ama solo chi sogna,
ama chi sa immaginare il futuro
e vivere comunque del momento.
I visionari costruiscono il mondo.
2014
E le tue labbra sono vele rosse
che navigano leggere gli oceani
dei miei sogni - bandiere che drappeggiano
il vento bruciante della passione,
il frutto morbido e saporito
che distilla l’elisir della vita,
la cetra sulla quale fai suonare
la canzone dolcissima dei baci.
2014
Tu che di questa forma vivi e ridi
e argini con i tuoi scogli nudi
le mie ondate, trascini nel tuo gorgo
i miei pensieri a perdere - può darsi
sia tu la donna del sogno, Beatrice
di questo Paradiso personale
a guidarmi nei meandri dell’anima,
certamente sei tu e plasmi l’amore.
2014
Rileggo il tempo sulle carte nautiche
delle mie poesie - il capitano copia
se stesso sul nuovo diario di bordo.
Eccole lì le secche e i naufragi,
i giorni di bonaccia e di tempesta,
le isole scoperte nell’oceano,
i porti visitati lungo il viaggio.
«Come si cambia» pensa il capitano
assorto, «come ci cambia il tempo».
2014
Già sta sorgendo il sole dietro un quadro
di Morlotti e la collina dell’Adda
si leva dalle coltri con un filo
di foschia tra gli alberi spettinati.
Il piccolo paese si risveglia
con l’odore del pane dentro il naso
e le luci dei negozi disciolte
nella piazza che si veste d’inverno.
2014
Ieri sera una luce d’orchidea
cadeva dal cielo triste d’inverno.
Spandeva il suo desiderio d’amore
sulle colline, sui monti lontani.
Io ti ho pensata così forte che
l’avrai sentito anche tu - un tintinnare
di campane a vento mentre il tramonto
arrossava i vetri della città.
2014
