“Pour l’enfant, amoureux de cartes et d’estampes”
CHARLES BAUDELAIRE
Mi documento, seguo sulle mappe
il filo rosso dei percorsi che
farò - sono già il viaggiatore, immobile
su questo comodo divano cremisi,
sono il ragazzo di Baudelaire, amante
di carte e stampe, e la città è già mia
nella sua scala uno a diecimila,
tutta mia come non lo sarà mai.
2014
Noi siamo dei vasi comunicanti,
in fondo. Un fluido si riversa in uno
ed è anche nell’altro - così capita
di pensare il medesimo pensiero,
di dare fiato alla stessa risposta.
Chissà, le anime seguono le leggi
della fisica magari, e non è
soltanto la metafora di un poeta.
2014
Stanotte c’è luna nuova e le stelle
risplendono più vivide nel buio
spazzato dalla brezza di settembre,
si prendono la scena della sera.
Così la tua assenza acuisce il pensiero
di te, fa lievitare il desiderio
di averti qui, seduta al mio fianco
- sei la luna del mio cielo d’amore.
2014
“Sei tu sono io siamo doppi nei nostri sogni”.
PAUL ÉLUARD
Ci incontrammo in un luogo senza nome
- che importano i nomi? Ci annusammo
da lontano nel vento: io ero dubbio
tu ragione ma capimmo di amarci
quando la luce della sera scese
a coprirci con il mantello rosso.
E appena ci guardammo nello specchio
eravamo altri due sotto la luna.
2014
Ho seccato nel diario un quadrifoglio
un giorno di settembre, da ragazzo
- nel giardino cercavo la fortuna
o almeno una parvenza d'amore
come da bimbo correvo a inseguire
la fragile caduta di una stella.
Eccolo lì, delicato e ingrigito
tra una frase di Goethe e una poesia
scritta per una ragazza che ormai
si è fatta donna e vive chissà dove.
Quel quadrifoglio è il tempo, è la mia vita
che è trascorsa, pressata tra due pagine.
2014
“Amando, ho creato tutto, reale, immaginario”.
PAUL ÉLUARD
Sotto le stelle adesso prendo forma
- sono un gioco inventato per resistere
alle insidie del tempo, per cullare
i desideri arditi della mente.
E sono l’illusione, un’altra vita,
un’altra strada che percorrerai
amando - come quando si precipita
in sogno - con una dolce vertigine.
2014
Nel labirinto dei miei ieri tu
non c’eri. Mi impolveravo le scarpe
e l’anima in quei viali in cui la luce
lentamente sbiadiva, si spegneva
nel tizzone bruciato del crepuscolo.
Quando sono uscito per respirare
una boccata d’aria pura, ho scorto
il tuo fiore illuminato dal sole.
E non sono più rientrato in quei viali.
2014
