Infilarsi, due fogli in una busta
o i meccanismi esatti di un intarsio,
non ci è dato – rimane il nostro cruccio
questo intriderci di noi come spugne
imbevute di colore, il mischiarsi
indistinto in una macchia informe.
Cosi ci accostiamo alla realtà
sventolando già la bandiera bianca
del disincanto, eppure intimamente,
profondamente ancora sognanti.
2014
Discorsi intavolati come carte
- io gioco la regina, tu i tuoi ori.
Fingiamo di ignorare il coprifuoco
dei sentimenti e continuiamo il gioco.
La posta siamo noi e non lo sappiamo,
è la vita che riverbera i suoi
echi e riflette lingue illuminate
come fiamme sulle nostre parole.
2014
Sei il mio batticuore e la mia inquietudine
e io giocatore di scacchi abituato
a prevedere ogni mossa in anticipo
non ti so calcolare - tu mi sfuggi
dalle griglie solide della logica,
ti insinui dove il sogno e la memoria
soltanto hanno la chiave per accedere.
È a questo che si dà il nome di amore.
2014
Ogni tuo pensiero è un brivido
- lo sento nascere e correre via
lungo la pelle, lungo la mia schiena.
Il tuo cuore che batte per me batte
al ritmo del mio, palpita d’amore
come una piccola stella nel buio.
L’anima è la prateria dove il mio
sogno e il tuo sogno galoppano insieme.
2014
Così, tra il sonno e la veglia, disperso
in questo territorio che appartiene
ad un arcano mistero del vivere,
galleggiando nel mare del risveglio,
per un attimo ti ho, per un momento
colgo il tuo sorriso e lo porto in me
come il trofeo di un cavaliere errante,
l’orifiamma strappato al mio nemico.
E tu sei la memoria del mio viaggio.
2014
Tu mi dici «Ricordi?» e il tempo passa,
passa come il mattino affaccendato,
passa come il fiorire e appassire
delle rose nel vaso e primavera
adesso è più vicina, ora che il croco
tinge di viola e arancione l’aiuola,
ora che tu mi fiorisci nel petto
come un virgulto tenero d’amore.
2014
Analizzo i miei sogni per capire
gli orgogli e i timori di un sentimento
- quel che da sveglio mi nego risalta
nel cuore delle notti, come il lampo
che illumina la campagna d’estate.
Il coraggio dell’inconscio mi grida
parole che di giorno seppellisco
nelle casematte della ragione.
2014
