Cos'era quel giorno la mia memoria,
conto sospeso tra la terra e il cielo?
Non era ancora ricordo, non era
nostalgia - forse un richiamo
lieve, una nota a margine del giorno,
un sogno che vagava per le calli.
L'oro del Manierismo veneziano
mi riempiva gli occhi, la laguna
li abbacinava con riflessi vivi.
Così vicina tu, così lontana,
andavi e venivi tra le risate
nello specchio di un'antica osteria.
La mia ferita era la gioventù.
venerdì 16 gennaio 2009
L'oro del Manierismo veneziano
giovedì 15 gennaio 2009
Qualche fiocco di neve
Ho sorpreso qualche fiocco di neve
nell'aria addormentata del mattino.
Cadevano lenti al vento dell'ovest
come soffioni nel cielo di maggio.
Non cadono così anche le illusioni,
prima di sciogliersi al sole del reale?
nell'aria addormentata del mattino.
Cadevano lenti al vento dell'ovest
come soffioni nel cielo di maggio.
Non cadono così anche le illusioni,
prima di sciogliersi al sole del reale?
Gretchen Hess, "Forest III"
Argomento:
illusione
mercoledì 14 gennaio 2009
Il tuo tesoro
“Cercare significa: avere uno scopo.”Amore che rovisti nel passato
HERMANN HESSE, Siddharta
tu cerchi il suo sorriso tra le rose
e ti ferisci con le antiche spine.
Ma se il ricordo brilla come oro
avrai la concorrenza delle gazze
e degli stracciaioli chini al rame.
Tu battili in astuzia: spargi il sale
sulle code, centesimi per terra
e fruga i bauli uno dopo l’altro.
Questo cercare è tutto il tuo tesoro.
Fotografia da Usa Gold
Argomento:
ricordo
martedì 13 gennaio 2009
Il telamone
Il telamone dorme sulla rena.
Il tempo si è fermato ad Agrigento,
non fosse la città moderna stesa
sulla collina come una coperta
o quel lungo viadotto autostradale
che appare all’improvviso dietro il Tempio
di Castore e Polluce oltre le piante.
La guida sotto l’ombrellino a fiori
parla con voce monocorde e triste:
ha ripetuto troppe volte il gesto
delle vestali, la storia di Zeus.
Non somiglia alla ragazza bruna
che perse il pettine nella poesia
di Quasimodo in questo stesso posto.
Ma il telamone giace nella polvere,
corroso dai secoli e dalle piogge,
dal vento caldo del Mediterraneo:
il gigante ferito sembra dirmi
che il tempo non si ferma proprio mai.
Neppure lungo i templi di Agrigento.
Telamone al Tempio di Zeus di Agrigento (Foto: Vedi Tour)
Il tempo si è fermato ad Agrigento,
non fosse la città moderna stesa
sulla collina come una coperta
o quel lungo viadotto autostradale
che appare all’improvviso dietro il Tempio
di Castore e Polluce oltre le piante.
La guida sotto l’ombrellino a fiori
parla con voce monocorde e triste:
ha ripetuto troppe volte il gesto
delle vestali, la storia di Zeus.
Non somiglia alla ragazza bruna
che perse il pettine nella poesia
di Quasimodo in questo stesso posto.
Ma il telamone giace nella polvere,
corroso dai secoli e dalle piogge,
dal vento caldo del Mediterraneo:
il gigante ferito sembra dirmi
che il tempo non si ferma proprio mai.
Neppure lungo i templi di Agrigento.
Telamone al Tempio di Zeus di Agrigento (Foto: Vedi Tour)
Argomento:
tempo
lunedì 12 gennaio 2009
Sera milanese
Mi rifletto nello specchio di un tram
qui, davanti al Castello e alla fontana,
e scende piovigginosa la sera
sullo smeraldo verde dei semafori.
Fotografia: Comune di Milano
qui, davanti al Castello e alla fontana,
e scende piovigginosa la sera
sullo smeraldo verde dei semafori.
Fotografia: Comune di Milano
domenica 11 gennaio 2009
Il sogno smarrito
”That holy dream!”
That holy dream!
EDGAR ALLAN POE
Alla luce dell’alba, in quell’incanto
di cielo, smarrii un sogno tanto bello.
Lo cercai inutilmente fino a sera
dietro a un ricordo, in mezzo ad un rimpianto.
Ho ispezionato perfino il cestello
dei panni sporchi: non c’era, non c’era!
Poi sono andato a letto e l’ho trovato:
giaceva sul cuscino, addormentato.
Andrew Wyeth, "Master bedroom"
sabato 10 gennaio 2009
Il santuario dell'amore
Eccolo il santuario dell'amore,
il pontile proteso verso il mare
per sentirsi a mezzo tra terra e cielo.
In quel luogo sospeso ci trovammo,
magneti attratti da una forza opposta,
ed unimmo le bocche dentro il nulla.
Eros rideva appollaiato al vertice
della tettoia azzurra di lamiera,
il suo dardo aveva colto il bersaglio.
Il vento stesso ci sembrava spingere
l'uno sull'altra, contro la balaustra.
Sotto il mare, geloso, ribolliva.
Ora è deserto il pontile e lo guardo
da solo in questa giornata di sole.
Il mare, tranquillo, pare una tavola.
il pontile proteso verso il mare
per sentirsi a mezzo tra terra e cielo.
In quel luogo sospeso ci trovammo,
magneti attratti da una forza opposta,
ed unimmo le bocche dentro il nulla.
Eros rideva appollaiato al vertice
della tettoia azzurra di lamiera,
il suo dardo aveva colto il bersaglio.
Il vento stesso ci sembrava spingere
l'uno sull'altra, contro la balaustra.
Sotto il mare, geloso, ribolliva.
Ora è deserto il pontile e lo guardo
da solo in questa giornata di sole.
Il mare, tranquillo, pare una tavola.
Argomento:
amore
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