Nel colore del cielo ho immaginato
la tua pelle luminosa di donna
– ad ovest tramontava il giorno breve
di novembre, si accendevano carni
dove l’azzurro andava ormai svanendo.
E prendevo possesso del tuo corpo
– non era questione solo fisica,
il sesso non c’entrava, intendo dire –
diventavo io in qualche modo te
davanti a quella luce colorata.
Alle mie spalle la diga adagiava
i suoi fari gialli nel fiume buio,
io abbandonavo i miei sogni leggeri
alla corrente increspata del tempo.
VLADIMIR KUSH, "BACIO D'ADDIO"
2006
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