Nuovi giorni, nuove albe da cullare
con la dolcezza prestata ai neonati.
E l’emozione è questo camminare
sui tappeti di foglie gialle come
su frantumi di sogni, su specchiere
di illusioni schiantate dal mattino.
Poi verrà la luce piena del sole,
giungerà il mezzogiorno a confortare
– avrà cantato già più volte il gallo,
il cane avrà abbaiato a molte ombre..
Ma adesso c’è quel suono crepitante,
come di fuoco: i sogni che si spengono
all’alba covano sotto la cenere.
LEONID AFREMOV, “IL SILENZIO DELL’AUTUNNO”
2006
3 commenti:
Leggevo da qualche parte, ora non ricordo dove, che dal punto di vista psichiatrico i sogni non correttamente "metabolizzati" possono portare a squilibri psicologici. Quindi ben venga quel suono crepitante...
...sto Afremov...che aggiunge ben poco a questa colma/carica di simboli/suoni/rumori POESIA.
ciaoo Vania
l'ombra del sogno ci accompagna durante la giornata, se è vero che i sogni sono la proiezione dell'inconscio
Posta un commento