In quante foto i turisti stranieri
mi avranno immortalato? In quanti album,
su quanti mobili, armadi e scaffali
a Tokyo, Osaka, Seattle, Francoforte
distratto passerò con la mia borsa
davanti al Duomo o al Castello Sforzesco?
Piccoli istanti di me così vivono
lontano, in altre vite, in altri mondi
e amici conoscenti, sconosciuti
a gente estranea diranno chissà
chi sarà il tizio che passa là dietro,
chissà quale sarà mai la sua vita...
Quando guardate una foto, pensateci.
6 commenti:
questa considerazione mi ha fatto pensare subito ad una performance di Vito Acconci: prendeva una persona qualsiasi e la seguiva per un giorno intero...risponde un pò alla domanda "chi sarà il tizio che passa là dietro,/chissà quale sarà mai la sua vita"
nel caso delle foto ciò è impossibile però, si può solo immaginarlo...
L'immaginazione spalanca molte più porte: è possibile, anzi è necessario creare scenari differenti.
Certo, la performance di Vito Acconci è pertinente. E per associazione di idee a me ha ricordato adesso il film francese "Il favoloso mondo di Amélie": in fondo, lo spirito è quello...
lì però la ricerca ha un esito deludente. l'oggetto della ricerca non era altro che l'addetto alle macchinette per le foto...
Eh sì, la realtà tende a deludere le fantasie. Basta accontentarsi della ricerca: il desiderio più che la sua realizzazione.
non sai quante volte guardando una foto mi son chiesta chi fosse questa o quella persona, a cosa stesse pensando o quanto simpatica fosse la smorfia del suo volto...chissa' in quante altre vite saremo entrati cosi' quasi per caso e chissa' se un giorno lontano da chissa' quale mondo irreale ci riguarderemo stampati su di una carta ormai ingiallita dal tempo in qualche teca di museo futuristico e fantastico...mah...complimenti per cio' che scrivi, molto molto intensi i tuoi versi
Grazie, jainimiya. Mi piacerebbe visitare quel museo futuristico...
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