Un fermo immagine, su piazza Castello e su una Milano che sembra sospesa in un'immaginario attimo di "pausa", in cui non esiste più il rumore confuso ed assillante del traffico, tutto si è stemperato in un'ovattato ed intimistico mondo fantastico, scandito solo dal brusìo delle gocce di pioggia.
Il verde dei semafori, vivace e smeraldino, sembra poi prendere per mano per ricondurre ai colori della vita.
Mi è piaciuta tanto questa tua, Daniele... e devo dire che un po' mi ci sono anche riconosciuta: è' infatti una sorta di momento "catartico" che coglie spesso anche me, quello di concentrarmi su sensazioni che non appartengono alla realtà concreta del momento, estrapolandone un sentimento "altro", di pura e vivida emozione.
Poi, ripongo la mia "bacchetta magica" e la vita intorno subito riprende il proprio sopravvento. Ma dopo quel momento di (necessaria!) pausa interiore, mi sento di poterla cogliere con rinnovata e molto più profonda partecipazione. . Luciana - comoinpoesia .
È quella che amo definire "la felicità di niente", quel momento sospeso nel tempo che ti sorprende con la sua magia - quasi una sindrome di Stendhal - e ti commuove, ti fa provare un'emozione intensa.
Talmente intensa che di solito mi riesce di esprimerla solo in tre o quattro versi. Di più, sarebbe sciuparla...
4 commenti:
Salutami la tua Milano...e non essere triste. Hai l'età dalla tua parte. Il mio abbraccio. franca
Non è tristezza, piuttosto malinconia. Ma con immagini così belle passa subito...
Un fermo immagine, su piazza Castello e su una Milano che sembra sospesa in un'immaginario attimo di "pausa", in cui non esiste più il rumore confuso ed assillante del traffico, tutto si è stemperato in un'ovattato ed intimistico mondo fantastico, scandito solo dal brusìo delle gocce di pioggia.
Il verde dei semafori, vivace e smeraldino, sembra poi prendere per mano per ricondurre ai colori della vita.
Mi è piaciuta tanto questa tua, Daniele... e devo dire che un po' mi ci sono anche riconosciuta: è' infatti una sorta di momento "catartico" che coglie spesso anche me, quello di concentrarmi su sensazioni che non appartengono alla realtà concreta del momento, estrapolandone un sentimento "altro", di pura e vivida emozione.
Poi, ripongo la mia "bacchetta magica" e la vita intorno subito riprende il proprio sopravvento. Ma dopo quel momento di (necessaria!) pausa interiore, mi sento di poterla cogliere con rinnovata e molto più profonda partecipazione.
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Luciana - comoinpoesia
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È quella che amo definire "la felicità di niente", quel momento sospeso nel tempo che ti sorprende con la sua magia - quasi una sindrome di Stendhal - e ti commuove, ti fa provare un'emozione intensa.
Talmente intensa che di solito mi riesce di esprimerla solo in tre o quattro versi. Di più, sarebbe sciuparla...
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