Veste di rosa i monti a Settentrione
quest'alba gelida di ghiaccio e luna.
La neve sporca ai lati del piazzale
e quella bianca lungo la ferrovia
sono la stessa faccia del mattino.
I visi lividi, le mani in tasca,
la gente si rifugia nella sala
d'aspetto della stazione. Io no.
Resto a guardare quel prodigio rosa
sbocciato come un fiore tra la neve.
2 commenti:
Assieme a te, ho potuto ammirare l'evento così poeticamente descritto. Renoir ne resterebbe affascinato.
Ti ringrazio, Franca: è un periodo in cui mi lascio affascinare dagli spettacoli naturali; sarà che vanno in scena proprio all'ora in cui mi alzo.
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