venerdì 2 gennaio 2009

Al 2009

Buongiorno, nuovo anno, ti accogliamo
con un mantello candido di neve,
bianco come i giorni ancora da scrivere.

Ti abbracciamo con questo simulacro
di gioia e di speranza, ignorando
le cassandre di crisi dei mercati.

Non ci deludere, Duemilanove,
ma stupiscici con le tue sorprese
come il sole che illumina il mattino.



Fotografia © Daniele Riva

2009

4 commenti:

Anonimo ha detto...

...Colgo la mia speranza, che penso si accosti a molti. Ciao Renoir, è bello il tuo risveglio tra i fiocchi. Gli abitanti della bianca dimora, hanno fatto capolino sotto il Cielo della Rocca, ma non si sono trattenuti a lungo…Peccato. Io li adoro. Franca

DR ha detto...

Forse la speranza è il sintomo di ogni inizio d'anno. Anche per domani ho una poesia su questo tono. Il tempo atmosferico in questi giorni sembra assecondare la mia vena poetica con i suoi portenti.

Anonimo ha detto...

Care Vette


Premo la mano sul cuore
Scacciando con sdegno questo dubitare…
Care vette
A voi affido i miei palpiti
Sempre a voi riconduco il pensiero
Che caro avete il suo tempo



fm

DR ha detto...

Un'orazione da recitare guardando i monti, nel mio caso la Grigna e il Resegone (se non li coprisse la nebbia): no al dubbio, sì alla speranza. Grazie per aver messo questa tua poesia, Franca.