Molte rose

“Sulla tavola mettete molte rose”.

  KONSTANTINOS KAVAFIS

Che brilli la bellezza in ogni cosa,

che risplenda, che rifulga di giorno

e di notte - che sia oro o sia stella,

o un paese riflesso in una pozzanghera.

E se la vita è una disfatta, se

è impossibile trattenere quello

che fugge, circondiamoci almeno

del suo caduco, effimero splendore.

DIPINTO DI ERNESTO ARRISUEÑO

2022

I suoni della notte II

Ascolto i suoni della notte, voci

misteriose che il vento eleva, musiche

suonate dai canneti, dalle mura

infilate come un ago, pneumatici

che rotolano sull'asfalto, nuvole

chiare quasi invisibili che vagano

nel cielo tra le stelle - e poi sogni

che corrono nel silenzio e nel buio

quali cavalli lungo il bagnasciuga.

FOTOGRAFIA © FELIX MITTERMEIER/PIXABAY

2022

Grigio su grigio

Grigio su grigio nuvole e collina

nel mattino battuto dalla pioggia

- dopo tanto conversa con il vento,

le confida i segreti del deserto,

lei non gli dice dove si è nascosta.

E l'estate in quel grigio va in fumo.

FOTOGRAFIA © RAGHUL K K/PEXELS

2022

Sera di agosto VI

Là sulle braci del tramonto dolce

arde come un incenso orientale

la malinconia, l'immotivato

languore disteso sulla campagna.

Sarà che anche stasera sei lontana,

sarà l'odore dell'erba tagliata,

sarà l'estate che ora volge al termine,

sarà che guardo con occhi di poeta...

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

2022

Musa del passato

Gli anni sono trascorsi - di te adesso

la memoria serba immagini scialbe

di un settembre cittadino, di muri

di opifici, tu con un tailleur grigio

invece del bikini azzurro, io

che non ti trovo più nelle mie grotte

marine, Sirena perduta, Musa

del passato, sconosciuta e straniera.

FOTOGRAFIA © MATI MANGO/PEXELS

2022

L’inutile rotta

"Tu non ricordi; altro tempo frastorna

  la tua memoria; un filo s’addipana".

  EUGENIO MONTALE

Reggo a un capo la fune dei ricordi

- solo io oramai, la memoria si perde

come un passante nella nebbia, tu

già allora ti accostavi più incerta

all'amore, io ancora aziono il faro,

segnalo l'inutile rotta, serbo

quell'immagine che quale un affresco

va sbiadendo sull'intonaco antico.

DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI

2022

Naranzeria, ottobre 2013

Venezia dietro le spalle, bellissima,

affascinante, con i suoi palazzi

e un cielo incerto di inizio autunno

- io lì impacciato come sempre riesco

nelle fotografie, personaggio

di quel romanzo d'ottobre, turista

nell'estetica, mentre due ragazze

affastellate di zaini ci guardano

fermare il tempo alla Naranzeria.

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

2022