Prendo le tue parole come barche,
quelle con l'ombrellino rosso perse
nella tazza di mercurio di un lago
così piccolo da stare nell'occhio.
E - c'è bisogno che io te lo dica? -
su ognuna di quelle barche leggere
ci siamo io e te a vellicare il cielo
con le piume azzurre dei nostri baci.
2017
Ti getto le mie esche, amore mio,
come fa il pescatore che pastura
in mezzo al fiume - aspetto che tu resti
abbacinata dai riflessi d’oro
delle mie poesie, che tu salti
sulla mia barca come la Sirena
nel dipinto di Draper. Ma nel gioco
dell’amore la preda sono io.
2017
Il ghiaccio sembra non volersi sciogliere
più sulla bocca del secchio, nei prati
bianchi di neve dei giardini in ombra.
Di questo inverno di gelo e tristezza
abbiamo colmo il cuore - attendiamo
la rinascita della primavera.
E pianteremo rose perché regni
la speranza con il nuovo sole.
2017
"Nessuno può conoscermi
come tu mi conosci".
-- Éluard
Io lo so che "nessuno può conoscermi
come tu mi conosci", perché tu
comprendi l'indicibile di me,
il bianco d'ermellino tra la neve.
Ricordi? L'anima tagliata in due,
l'ansia continua che si ricongiunga?
Così percorri i miei vicoli oscuri
e li illumini con la tua ragione.
2017
Il mattino è un'armonia - la luce
dell'alba tinge d'arancione nuvole
basse d'inverno. Nella stanza sale
l'arcobaleno del giorno, conchiglia
iridescente posata sul tavolo
di una domenica senza pretese.
Il Largo di Vivaldi guida le onde
disegnate dal vento sulle tende.
2017
Già sboccia il fiore rosato dell’alba
- alba d’inverno bianca come neve -
precipiti dal guanciale del sogno
alle preoccupazioni del giorno.
Almeno fosse già la primavera
pensi aprendo la finestra al mattino,
spalancando le persiane al reale.
Ma è il vento freddo a infilare la camera.
FOTOGRFIA DA TUMBLR
2017
Eccomi lì che sorrido felice
tra gli oleandri in un luogo di mare
con il mio ciuffo e le mie braccia magre.
Sono seduto al tavolo di un bar,
ho una maglietta a righe, una Ford Escort
azzurra transita lungo la strada.
Così mi ha colto la fotografia,
fissando un punto dentro la mia vita.
Allora avevo diciassette anni,
almeno il doppio è trascorso adesso.
Sono ancora io, un poco spelacchiato
e irrobustito, segnato dal tempo.
Nella fotografia non si nota,
ma morivo d’amore, e ora sorrido
pensando a come si è dissolto in fretta
quel bagliore d’estate dentro il cuore.
2017
