Eccoci qui - sul mio legno di tek
veleggio verso il tuo fiore atlantico.
Fuori ci sono le stelle e si è acceso
il futuro al di là dei vasti gorghi.
E scintilli della luce dei sogni,
hai il brillio della luna sulle onde.
Io sono sempre il povero Odisseo
tu ora Afrodite che nasce dal mare.
2016
È mattina e nell'aria trasparente
della brina rinasce un sole rosso
dal pettine nero della dorsale.
Avalon è nei campi che saranno
di colza, adesso eterei nella nebbia
sottile e bassa che sale dal fiume.
È la magica fiaba dell’inverno
che trasforma ogni fiore in cristallo.
2016
Sei un panorama di golfi e colline,
un paesaggio che i miei sensi decifrano
con la passione dell’esploratore.
Mani, occhi, bocche, dentro le carezze
si confondono e si incendiano, tornano
soli per poi riprendere il cammino.
Nell’uragano regna l’equilibrio.
2017
Ho visto la sera cadere rossa
sulle cupole, dissolversi piano
in grigi e azzurri fiori di cotone.
E l’anima volteggiava lassù
nel vasto panorama del crepuscolo
leggera come una mongolfiera.
La prima stella si è accesa nel buio.
come un brivido di felicità.
2017
I poeti lo sanno, lo hanno sempre
saputo che un giorno verrà l’amore
a cercarli - improvviso, leggero
eppure potente come una saetta.
Così nacqui baciandoti, così
vidi il mondo con occhi nuovi, presi
l’imprinting da te e trasformai il passato
in futuro, come per un miracolo.
2016
Espero brilla come una promessa
in questa sera gelida d’inverno
- le disarmonie del giorno sciolgono
il loro peso nel roseo crepuscolo,
lasciano per terra i loro cascami
come quei bianchi cristalli di ghiaccio
che adesso scintillano sull’asfalto.
La notte spinge il suo carro celeste
disseminando stelle nel suo campo.
2016
Questo amore che è fatto di parole
sussurrate al cuore di un telefono,
questo amore che è fatto di discorsi
che ci prendono e portano lontano,
giocoforza si nutre della mente
anche quando è puro eros e dirompe
sorgendo da un incendio di parole
tra le vele bianche delle lenzuola.
2016
