Di queste sere senza nome, spese
come monete sul banco di un bar,
che cosa resterà? Forse il ricordo
del raffreddore che mi chiude il naso
o del colore della tua maglietta
fiorita sul fondale finto teak?
Di queste sere tutte uguali, in fondo
non lontane dalla felicità,
che cosa resterà? Certo il sottile
legame che ci unisce nella notte,
che ci fa sentire meno distanti
sotto questa luna di madreperla.
JACK VETTRIANO, “LOVERS AND OTHER STRANGERS”
2015