La speranza è nel tempo - così il riccio
dal filaccio del fiore di castagno
nasce e si forma oltrepassando il limite.
Ogni giorno zampilla una sorgente
nuova e alimenta il fiume che già scorre
- nell’azzurro leggi il domani.
Forse non è nel pensiero - tu dici
spesso così. A me basta sia nel cuore.
2015
Enumeri le tue soddisfazioni
e le cataloghi giorno per giorno
come un attore fermo sulla scena.
Hai riso oggi, hai amato, ti hanno detto
che scrivi bene e lavori con metodo,
hai portato a casa il nome di poeta.
Ma adesso sei solo davanti al cielo
- sul colle posa un arazzo di nubi
e la notte scende calma sul fieno.
2015
Riposo in te quando cade la maschera
e mi abbandono fra le tue braccia
- nudi allora si mostrano i miei pensieri
e trasparente l’anima confida
al riparo sicuro che ne fai.
E come un ramo fiorito divento,
la primavera dentro me tripudia
come un bimbo in una casa di giochi.
2015
Eccolo lì, con i petali rossi
- un fiore, un insignificante fiore
sbocciato all'improvviso nel mattino.
Eppure, come conchiglia dal mare,
risplende al soffio lieve della brezza,
eleva nel giorno il suo stendardo.
È scaturito dal nulla per te,
amore mio, perché te lo donassi.
2015
Il vento che improvviso si è levato
- lo stormire leggero delle sughere,
lo scuotere delle foglie dei fichi -
adesso legge il libro di poesie
rimasto aperto nell'afa di luglio.
Se ne va con un'ultima carezza
e mi lascia a fissare quella pagina
come un oroscopo: "Hai dormito in me,
ed il tuo sonno era distese bionde". *
* ALBERTO MONDADORI, Quasi una vicenda
2015
Tu sole del tramonto, rossa perla
nella conchiglia dorata del cielo,
ora appendi la canicola ai fili,
ne fai stendardo di nuvole rosa.
E nelle voci amiche questa sera
trovo conforto - l’amore lontano
pulsa come una stella senza nome
che più tardi vivida brillerà.
2015
Ho messo della sabbia in un vasetto
di vetro, qualche conchiglia, dei ciottoli
levigati, un galleggiante consunto.
Lo guardo quando mi assale la voglia
di mare - e mi sembra di sentire
nel vento alzarsi l’odore salino.
Basta così poco alla fantasia:
giurerei di avere udito nel cielo
lo stridulo saluto di un gabbiano.
2015
