venerdì 28 gennaio 2011

E volteggiavo con lei lungo il nulla

Mi faceva impazzire l'espressione
imbronciata che indossava nel sonno,
una bambina cui la madre neghi
il capriccio dell'ennesima bambola.
Rimanevo a guardarla: il luminoso
biancore della notte era la luna,
erano i fanali del lungomare
erano quei suoi sogni che sognavo.
Indossavo i suoi seni germoglianti
e volteggiavo con lei lungo il nulla,
sugli impervi sentieri dell'inconscio
avvolgendola nel mio abbraccio dolce.


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Fotografia © White Love


2011

giovedì 27 gennaio 2011

Sulle altalene rosse della sera

Spingevo lei e il suo cuore di ragazza
sulle altalene rosse della sera
quando l'aria sapeva di pulito
e il cielo scivolava tra le dita
come un velo di tulle. Le sue risate
erano piccoli chiodi a sigillo
dell'amore, bruciavano nell'anima
cauterizzando antiche ferite.
La cicatrice che avrebbe lasciato
lei ancora non c'era, spensierati
camminavamo mano nella mano
ascoltando la notte che cadeva.


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Fotografia © Faccialibro Tales


2011

mercoledì 26 gennaio 2011

Avanzava leggera nel suo crawl

A me piaceva guardarla nuotare,
entrare in acqua con passo sicuro
e poi tuffarsi nell'acqua smeraldo.
Avanzava leggera nel suo crawl,
sembrava una libellula in volo
sulla cresta schiumosa delle onde.
Raggiungeva le boe e poi tornava,
sul bagnasciuga il corpo di sirena
gocciolava di sale e seduzione:
Afrodite mi si sedeva accanto,
le piaceva parlare del colore
del mare al largo, come un suo segreto.


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Fotografia © Coach Max


2011

martedì 25 gennaio 2011

Il cuore in gola dell’ottovolante

Il luna park girava su se stesso,
la stordiva la musica dei giochi,
il cuore in gola dell'ottovolante.
Quella sera il suo bacio era di sale,
la sua fragilità una nuova faccia
uscita sul dado del nostro mondo.
In quel momento il mio amore era all'acme,
danzatore che balla sulla cima
di un crinale ignorando che dovrà
scendere un giorno o l'altro da lassù.
La tenevo sottobraccio, sentivo
il suo dolore come fosse il mio.

 

Fotografia © David Sanger

 

2011

lunedì 24 gennaio 2011

Riflessi mi abbacinavano gli occhi

Nello sbiancare salmastro dell'alba
raccoglievo conchiglie e riflessioni
abbandonando il suo sonno biondo
alle lenzuola rigonfie di sogni
come l'osso di seppia trasportato
a riva dall'ultima mareggiata.
Isolarsi per più appartenersi,
essere l'uno dell'altra, lasciarsi
portare come legno dai marosi.
Pensavo e respiravo l'aria secca,
riflessi mi abbacinavano gli occhi
- così anche la mia mente era abbagliata.

 

Fotografia © DR

 

2011

domenica 23 gennaio 2011

Il peso della gioventù era un sasso

Evaporava il gusto della notte,
le luci vivide del lungomare
galleggiavano nella sua aranciata,
iridavano nelle goccioline
minute del mio bicchiere di birra.
Il peso della gioventù era un sasso
posato sul declivio delle anime,
lì lo lasciammo parlando in sospeso
dei giorni del domani come se
non a noi appartenessero ma ad altri
due come noi seduti a quel tavolo.
Non sapere quel tempo ci costò.


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Fotografia © Santino’s Bar


2011

sabato 22 gennaio 2011

Sapevano di shampoo i suoi capelli

Il neon verde tingeva la veranda,
un quarto di luna affettava il cielo
in nuvole leggere come piume.
Si dondolavano i nostri discorsi,
andavano al di là dei cruciverba,
incasellavano carte da gioco
e quelle carte erano i nostri giorni,
breve passato narrato alla notte.
Sapevano di shampoo i suoi capelli,
respiravo il verde aroma di mela
e mi chiedevo se adesso baciarla
sarebbe stato saltare nel vuoto.



Dipinto di Steve Hanks


2011