Lo stupore del cielo di Ponente
sopra automobili che vanno via
veloci come il vento sul tramonto
innalza fumi dritti come fusi
dove la sera si accende di rosa.
Il silenzio è dei muri delle case,
della loro fissità dentro il liquido
momento che galleggia sopra i colli.
Fotografia © Artful Images
2010
Ci sono ponti tra noi, tanti ponti:
quelli che scavalcano autostrade,
quelli che passano su larghi fiumi
o che sovrastano torrenti in secca
e poi lunghi viadotti chilometrici.
Ponti dalle campate di cemento,
ponti antichi con spallette di pietra,
archi di ferro che sfidano il cielo.
Sono decine, centinaia di ponti
e ognuno di essi mi collega a te...
Lovit, “Two solitudes”
2010
Una canzone di De André risuona
da qualche stanza persa nel mattino,
forse quella lassù dove dei panni
penzolano nel vuoto come tralci.
Ascolto la voce del tempo scorrere
nel suo volo di uccello silenzioso,
smarrirsi già nell'ombra dell'oblio.
Ho voglia di stringerti forte al petto,
sentirmi vivo nella tua presenza.
Silvia Baioni, “Camogli, bucato steso nei vicoli”
2010
Gronda il cielo la bianca madreperla
della luce. Si è appena alzato il sole
da coltri ancora verdi e adesso splende
- luminoso tondo nella vetrata,
rosone gotico di cattedrale,
sfera decorativa su un pilastro.
Azzanno l'alba che odora di legna:
il vento si porta via il fumo azzurro
dei camini e la mia malinconia.
Fotografia © Daniele Riva
2010
Inanello poesie come catene,
lunghe catene formate di giorni,
emozioni saldate l'una all'altra,
illusioni e speranze si susseguono,
si alternano con i sogni e i ricordi,
con gli amori e i dolori, si dividono
come uccelli di passo alle stagioni.
Anche questa poesia, un altro anello...
Fotografia © Silver Chains Wholesale
2010
La locusta sorpresa dall'autunno
cerca i raggi di sole sulla porta.
E simili sono gli antichi amori
che vivono in un solitario inverno
e in quel letargo càmpano dell'ombra
sopravvissuta a stento di un ricordo.
Vola via tu, locusta, vola via
nell'ora in cui il cielo scalda ancora.
Fotografia © DR
2010
a D.
Dove tu posi la borsa fiorisce
un mondo - ora è la sedia del caffè -
e le parole leggere galleggiano,
attinie nel mare del pomeriggio,
nella sua noia grigia che frantumi
già con la tua presenza qui.
E quando ridi, spalanchi universi
in cui precipito sereno e lieve
senza più il peso di tutti i miei affanni.
Kathleen Ward, “Woman in café”
2010
