sabato 26 luglio 2008

Il reduce

Hanno cambiato il bancone del bar
e gli sgabelli, adesso più moderni.
In giardino ombrelloni bianchi cullano
i sonni degli avventori tedeschi,
gerani rossi riempiono cassette
in doppia fila sotto il pergolato.

Poltrone e comodini stile Impero
arredano le stanze tra gli specchi
ed i bassorilievi alle pareti.
E casa tua è stata restaurata:
un intonaco crema ha sostituito
le piastrelline glicine a mosaico,
vetri azzurri danno luce alle scale.

Ecco che cosa vede ritornando
il reduce, trascorsi ormai due lustri.
Ecco che gli si scombussola tutto,
i suoi ricordi diventano falsi
tanto da chiedersi se non sia finto
piuttosto quel presente senza l’ombra
dell’amata nei viali senza sole.


Ceri Allen, "Interno"


2002

venerdì 25 luglio 2008

Le poesie

“Lascia le parole alla poesia.”
  VINICIUS DE MORAES
Devo gridarle forte, le poesie,
perché possano giungere a te,
passare muri di periferie
vecchi balconi e insegne di caffè.

Devo lanciarle al vento, le poesie,
perché riescano ad arrivare a te,
leggere foglie stese nelle vie,
cullate dalla brezza sul pavé.

Oppure devo scriverle su fogli
sottili e infilarle sotto la porta
- già ti vedo al mattino che le cogli

come ranuncoli nella foschia.
Giorno dopo giorno è piena la sporta:
il cestino trabocca di poesia...


Jonathan Evans, "Uomo su un aeroplano di carta"


2007

giovedì 24 luglio 2008

La ragazza di allora

La poesia che oggi ancora io ti scrivo
ha parole venute da lontano.
Altrove adesso sei, altrove io sono.

Ma quando sentirai lo schiocco cupo
delle bandiere e l'onda serpeggiante,
quasi per incanto ricorderai.

Spalancherai il sorriso all'emozione,
lo riverserai come in quel mattino
quando incrociasti al volo la mia vita.

E tu sarai la ragazza di allora.


Roy Lichtenstein, "Ragazza con pallone da spiaggia"


2008

mercoledì 23 luglio 2008

Paola

“Poi venne il giorno,
  coi fuochi d’oriente.”
  JAMES Mc AULEY

Serbo la nudità delle tue mani
nel cavo caldo delle mie, l’impronta
fossile da te lasciata nel cuore
come l’orma di Armstrong sulla Luna.

È di queste tue ombre che io vivo,
di questi piccoli segni perduti:
mi nutro di profumi ritrovati,
degli arabeschi falsi del ricordo.

E ripercorro i tuoi sentieri antichi
con un tatto leggero d’archeologo,
scalo colline, scendo nelle grotte
con la tua fiaccola sempre più debole.


Fotografia © Pixabay


2002

martedì 22 luglio 2008

Vicino a casa tua

Sono stato vicino a casa tua
in un giorno di sole e foglie secche
dorate dalla luce del mattino.
La metropolitana riversava
gente su scalinate luminose,
il nome della stazione spiccava
bianco sul verde chiaro dell’insegna.
E, sbalordito, provavo a sentire
la tua presenza nel vento, nei luoghi.
Guardavo il sole inondare i palazzi,
avvolgere le strade come cellofan,
attraverso i tuoi luoghi respiravo
te, diventavo parte del tuo mondo.

Ho riconosciuto le tue finestre
nell’intonaco giallo dello stabile.
Avrei voluto vedere i tuoi panni
stesi ad asciugare, segni di vita,
ma c’era solo quel vuoto squallore
delle case da tempo abbandonate.
Un altro treno mi ha condotto via
- senza dolore, senza alcun rimpianto -
ancora più lontano dai tuoi occhi,
ancora più distante e più nascosto.


Edward Hopper, "Avvicinandosi a una città"


2002

lunedì 21 luglio 2008

Sinfonia in bianco

Il marmo bianco delle statue all’EUR,
il cielo azzurro di prima estate,
tu che con le mani stringi stupori
e li collochi oltre la frangia bionda.

La meraviglia è in questa tua presenza:
è un piccolo gioiello che nascondi
in una sinfonia di bianche vesti.

Alle tue spalle si spalanca Roma,
dietro la penombra delle nicchie.


Fotografia © Hagen Sier


2008

domenica 20 luglio 2008

Il risveglio

È l’ora densa del risveglio, gli occhi
cercano ancora il sonno nelle palpebre,
seguono il lembo dell’ultimo sogno
fuggito al limitare della notte.

Ma dal groviglio di lenzuola il giorno
chiama con la sua voce fastidiosa
- un gallo petulante ed insistente.
Chiede un nuovo tuffo nella realtà.


Françoise Deberdt, "Il gallo sulla città"


2008