mercoledì 23 luglio 2008

Paola

“Poi venne il giorno,
  coi fuochi d’oriente.”
  JAMES Mc AULEY

Serbo la nudità delle tue mani
nel cavo caldo delle mie, l’impronta
fossile da te lasciata nel cuore
come l’orma di Armstrong sulla Luna.

È di queste tue ombre che io vivo,
di questi piccoli segni perduti:
mi nutro di profumi ritrovati,
degli arabeschi falsi del ricordo.

E ripercorro i tuoi sentieri antichi
con un tatto leggero d’archeologo,
scalo colline, scendo nelle grotte
con la tua fiaccola sempre più debole.


Fotografia © Pixabay


2002

martedì 22 luglio 2008

Vicino a casa tua

Sono stato vicino a casa tua
in un giorno di sole e foglie secche
dorate dalla luce del mattino.
La metropolitana riversava
gente su scalinate luminose,
il nome della stazione spiccava
bianco sul verde chiaro dell’insegna.
E, sbalordito, provavo a sentire
la tua presenza nel vento, nei luoghi.
Guardavo il sole inondare i palazzi,
avvolgere le strade come cellofan,
attraverso i tuoi luoghi respiravo
te, diventavo parte del tuo mondo.

Ho riconosciuto le tue finestre
nell’intonaco giallo dello stabile.
Avrei voluto vedere i tuoi panni
stesi ad asciugare, segni di vita,
ma c’era solo quel vuoto squallore
delle case da tempo abbandonate.
Un altro treno mi ha condotto via
- senza dolore, senza alcun rimpianto -
ancora più lontano dai tuoi occhi,
ancora più distante e più nascosto.


Edward Hopper, "Avvicinandosi a una città"


2002

lunedì 21 luglio 2008

Sinfonia in bianco

Il marmo bianco delle statue all’EUR,
il cielo azzurro di prima estate,
tu che con le mani stringi stupori
e li collochi oltre la frangia bionda.

La meraviglia è in questa tua presenza:
è un piccolo gioiello che nascondi
in una sinfonia di bianche vesti.

Alle tue spalle si spalanca Roma,
dietro la penombra delle nicchie.


Fotografia © Hagen Sier


2008

domenica 20 luglio 2008

Il risveglio

È l’ora densa del risveglio, gli occhi
cercano ancora il sonno nelle palpebre,
seguono il lembo dell’ultimo sogno
fuggito al limitare della notte.

Ma dal groviglio di lenzuola il giorno
chiama con la sua voce fastidiosa
- un gallo petulante ed insistente.
Chiede un nuovo tuffo nella realtà.


Françoise Deberdt, "Il gallo sulla città"


2008

sabato 19 luglio 2008

Il fiordaliso

Nel viluppo dei giorni il fiordaliso
ancora sboccia ed ha il tuo viso amato.

Ne colgo lo splendore in mezzo al grano,
ma lo lascio nel campo a dare vita.

Di questo tenue sguardo mi contento,
conosco le tenaglie del passato.

Neanche la nuvola scura mi turba:
passerà come passeranno i lampi.

Eterno è il fiore nella mia memoria.



Olga Koelsch, "Fiordaliso"


2008

venerdì 18 luglio 2008

Ninfa del mare

Dove levi le mani alzi le rondini
- violini intonano la Romanza
in Fa di Ludwig Van Beethoven - onde
scintillano nell’oro del mattino.

Attraverso il tuo corpo si risveglia
il mondo, già si aprono le finestre
degli alberghi, il caffè vola nell’aria,
le posate tintinnano leggere.

Nelle pozze della bassa marea
liberi i grossi granchi prigionieri
con la tua potestà di nuova dea.


T.S. Harris, "Alla spiaggia"


2008

giovedì 17 luglio 2008

Invocazione al tramonto

Miscela i tuoi colori questa sera,
tramonto - dopo tanta pioggia grigia
ho bisogno che splenda l’Occidente.

E tu, metonimia del cielo intero,
solleva il cuore oltre queste nuvole,
portalo dove bolle un sole liquido.

In quell’empireo la felicità
è un colore di pesca sopra i monti.


Fotografia © Daniele Riva


2008