Ha luogo e tempo la poesia? Dove
nasce? In quale anfratto della memoria
o di una città, in quale retrogusto
di emozione rimasto dentro il cuore?
Perché? Per chi? Se poi varia al variare
di chi la legge, di chi la ascolta
e la fa propria, immergendosi in essa
facendo del mare altrui il proprio mare.
VLADIMIR KUSH, “DIARIO DELLE SCOPERTE”
2025
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