Certe parole sono paglia e fango,
sono travi e cemento, sono assi.
Certe parole sono dei mattoni
di fornace, armature, pietre a secco.
Una sull’altra, con cura e cautela
si ammassano a formare le pareti
- nasce la casa della poesia,
che però non ha mai nessuna porta.
RAFAL OLBINSKI, “CALENDARIO DEI DESIDERI DI IERI”
2016
1 commento:
La nostra casa è sempre spalancata!Ciao,un caro saluto...
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