L’airone bianco sorvola la piena
- troverà un altro nido oltre i canneti
che ha voluto per sé l’acqua di opale.
Ora la voce della pioggia canta
incessante la sua melodia cupa,
batte i tamburi sugli ombrelli neri.
Il fiume va, rabbioso, impaziente.
Più a valle ha allagato già le campagne,
irruente come esercito barbaro.
FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
2014
2 commenti:
canta il torrente il suo grido di guerra, si riprende la terra, l'alveo del suo cammino è colmo di detriti inutili, esonda lasciando fango e rabbia.
La tua poesia è bella e puntuale
un caro saluto
Francesco
grazie, Francesco
essendo questo un diario poetico, vive spesso dell’attualità
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