Camminare le tue strade, incontrarti.
Salutarti con gesto di ossequio
– non eri tu a esaltare il baciamano?
Ricordo ancora il cielo e le bandiere
di quella volta quando lo dicesti,
ricordo l’aria tersa della sera.
Seguire il tuo percorso come mappa,
un po’ come la cartina geografica
del tuo corpo – ricordi i promontori
gemelli, l’ansa del braccio, la grotta?
Io ti cercavo davanti ai paesaggi,
provavo a individuarti a un belvedere.
E mi sfuggivi, svelta come un fiume.
EUAN BOYD-WALLIS, “THE WATCHER WATCHED”
2006
2 commenti:
..s'insinua...come l'acqua questa bella poesia.
ciaoo Vania:)
Il sogno d'amore è infatti di "permeare" l'altro
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